Economia

Come fare il CV perfetto: quali sono le informazioni giuste da scrivere per trovare lavoro

Come fare il CV perfetto: quali sono le informazioni giuste da scrivere per trovare lavoro Come fare il CV perfetto: quali sono le informazioni giuste da scrivere per trovare lavoro
Da dove partire per scrivere un curriculum? L'obiettivo è di essere chiari, completi ed efficaci. Anche la foto ha la sua importanza. La guida alla compilazione con gli esperti di Phyd
4 minuti di lettura

Chiaro, semplice, sintetico ma completo. Sono queste le caratteristiche che dovrebbe avere un Curriculum Vitae (CV) efficace, di fatto il biglietto da visita quando si cerca lavoro. Ma da dove partire per scrivere un CV che consenta di spiccare tra tanti altri curriculum vitae di altri candidati? Quali trucchi seguire e quali errori evitare per preparare un buon CV? Per rispondere a queste, e altre, domande, ecco una guida realizzata con i suggerimenti degli specialisti di Phyd, la società di The Adecco group che si occupa di mismatch di competenze nel mondo del lavoro.

Che cos'è il CV?

Il Curriculum Vitae è ciò che consente di presentarsi a un potenziale datore di lavoro e deve contenere queste informazioni:

  • il percorso di formazione;
  • le esperienze di lavoro;
  • le competenze e le capacità personali;
  • gli obiettivi e i risultati raggiunti
  • i contatti del candidato, per poterlo appunto contattare per un colloquio di lavoro.

Grazie a questi elementi, il potenziale datore di lavoro o il Team HR dell'azienda a cui si sta puntando, possono iniziare a farsi un'idea delle capacità del candidato. Il Curriculum Vitae è infatti il primo strumento di valutazione per reperire informazioni sulle esperienze formative e lavorative di un papabile futuro dipendente.

Come scrivere un Curriculum efficace

Il Curriculum Vitae deve risultare chiaro, completo ed efficace. In particolare, deve contenere:

  • i dati personali: nome, cognome, indirizzo di residenza, numero di cellulare, indirizzo e-mail;
  • una sezione relativa alle esperienze lavorative, possibilmente con il dettaglio delle mansioni svolte;
  • una parte sulle esperienze formative: percorso di studi, stage, master, tirocinio o altri corsi formativi;
  • un piccolo approfondimento su soft skills e hard skills

Nell'inviare il CV, non può mancare la lettera di presentazione: in essa occorre sintetizzare il motivo per cui ci si sta candidando per quel lavoro e quale valore aggiunto il candidato può portare con sé in quell'azienda e in quel ruolo specifico.

Europass, il curriculum europeo

Esiste per altro un modello europeo di CV che è possibile scaricare gratis online sul sito EuroPass dell’Unione Europea. Si tratta di un formato, introdotto ormai dal 2002, che ha uniformato le informazioni nel mercato interno. Per questo è spesso richiesto per la partecipazione ai concorsi pubblici. E' senza dubbio fondamentale se si cercano esperienze all'estero. Diventa un po' meno efficace se si hanno tante esperienze di formazione e professionali alle spalle, perché il modello pre-impostato non lascia grande spazio. Così come non dà margini di personalizzazione che invece sono utili nel caso di una candidatura spontanea: essendo uniformato per tutti, EuroPass non spicca certo tra gli altri.

Curriculum Vitae: consigli ed errori da evitare

Quanto dev'essere lungo un CV? Il file non dev'essere eccessivamente lungo e prolisso: due pagine sono sufficienti, anche quando le esperienze lavorative e di studio accumulate sono parecchie. Importante, infatti, è evidenziare ciò che è in linea con la posizione per cui ci si candida, ed essere sintetici e lineari. Inoltre, è fondamentale evitare refusi ed errori grammaticali, sintomo di frettolosità, scarsa attenzione e poca cura.

Nel caso si tratti del primo CV, occorre dare maggior risalto alle esperienze formative (dalla più recente alla meno recente) o ad eventuali lavori svolti durante gli studi. Bene anche inserire eventuali esperienze di volontariato o progetti affini al proprio percorso di studi: saranno sicuramente molto apprezzati.

Nel caso, invece, di profili con seniority maggiore, con anni di esperienza professionale alle spalle, il CV deve contenere le esperienze di lavoro dalla più recente alla meno recente, ed evidenziare i risultati e i traguardi raggiunti, i progetti più rilevanti e coinvolgenti, le attività su cui ci si è concentrati, lasciando emergere anche le competenze soft maturate (per esempio capacità di gestire un team, capacità organizzative e decisionali, ecc).

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Motivare i periodi di inattività

Alcune volte può capitare che, tra un'esperienza di studio o lavoro e un'altra, trascorra del tempo, e le ragioni possono essere molteplici. È importante che questi periodi di inattività vengano contestualizzati e motivati. Questo non significa inventare ma semplicemente spiegare le ragioni di eventuali momenti di pausa, e le informazioni nel CV devono poter essere verificabili durante il colloquio.

Font e formattazione del curriculum

Il curriculum deve far emergere i punti di forza, ma deve anche essere immediato e facile da leggere: bene quindi essere creativi, ma senza dimenticare elenchi puntati, grassetti, e l'utilizzo di un font chiaro e di dimensioni appropriate, evitando corsivi e un'eccessiva eterogeneità sia di colori che di caratteri.

Parola d'ordine: personalizzazione del CV

Un curriculum vitae è efficace se è personalizzato per ogni offerta di lavoro. Inviare lo stesso CV e la medesima lettera di presentazione identici a molte aziende non paga: i recruiter apprezzano le candidature mirate, che facciano cogliere al volo quali sono le competenze di un candidato in linea con le posizioni di lavoro disponibili, e anche le motivazioni che spingono a candidarsi esattamente per quella posizione.

La foto

Inserirla è importante: è la prima impressione che si dà di sé al recruiter. Per sceglierla è bene seguire alcune linee guida: che sia sobria ed efficace, tendenzialmente formale, aggiornata, ben centrata e a fuoco. Se si portano gli occhiali, il suggerimento è di mantenerli. E di avere uno sguardo dritto all'obiettivo, magari con un accenno di sorriso. Può esser utile inserire nel CV quella del proprio profilo LinkedIn, oppure farsene scattare una ad hoc da un fotografo professionista o tramite le App a questo dedicate. Senza dubbio è meglio evitare un selfie, foto in costume da bagno, foto di feste o ritagliate che sono sintomo di poca accuratezza e poco tempo dedicato al CV.

Una volta scelta, la foto nel CV europeo va inserita in alto a sinistra.

Soft skill: come e perché inserire nel curriculum le competenze organizzative e gestionali

Le soft skill, ovvero le competenze cosiddette "morbide", rivestono un'importanza fondamentale agli occhi dei recruiter. Si tratta di quelle competenze che appartengono al modo di essere e di fare del candidato, ma anche a quelle capacità che via via si acquisiscono con il tempo e l'esperienza nel lavoro, avendo a che fare con situazioni e progetti differenti e sviluppando così modi di organizzare e gestire il lavoro e le persone.

Spesso, in fase di selezione, a fare la differenza a parità di titoli e preparazione sono proprio le competenze trasversali, all'interno delle quali rientrano anche le competenze organizzative e gestionali.

In cosa consistono nello specifico? Per esempio comprendono:

  • la capacità di organizzarsi con le scadenze e gestire il proprio tempo
  • la capacità di dare priorità alle proprie singol attività
  • la capacità di definire obiettivi e di gestire il proprio lavoro autonomamente
  • la capacità di prendere decisioni adeguate relativamente al contesto di riferimento

Nel CV è bene inserirle nella sezione dedicata alle esperienze professionali.

Dopo il curriculum: il colloquio inizia dalla telefonata

Se si inviano numerose candidature, è bene tenere traccia - magari su un Excel - delle posizioni per cui ci si è proposti, indicando il riferimento all'annuncio, la fonte, l'azienda e la posizione. Eventualmente, se lo si conosce, il nome del destinatario dell'email inviata. D'altra parte, il colloquio di lavoro inizia già dalla telefonata: è bene lasciare intendere che l'invio è stato fatto non in maniera randomica ma, appunto, ragionata e consapevole.