Gobannus: differenze tra le versioni
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[[File:HMB Bern zinc tablet.jpg|thumb|Una tavoletta di zinco dedicata a Gobannus (ΓΟΒΑΝΟ), conservata al [[Historisches Museum di Berna]]]] |
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'''Gobannus''', o anche '''Gobannos''', '''Cobannus''' e '''Cobannos''' (dal [[protoceltico]] ''*goban-'', "[[fabbro]]"<ref>{{cita pubblicazione |autore=Centre for Advanced Welsh and Celtic Studies |editore=[[University of Wales]] |url=http://www.wales.ac.uk/documents/external/cawcs/pcl-moe.pdf |titolo=Proto-Celtic—English lexicon |accesso=5 novembre 2020 |dataarchivio=14 gennaio 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060114133008/http://www.wales.ac.uk/documents/external/cawcs/pcl-moe.pdf |urlmorto=sì }}</ref>), era un dio gallico, identificato generalmente come patrono dei fabbri, il cui culto si protrasse anche durante il periodo di [[Gallo-romani|romanizzazione della Gallia]]. È correlabile, in seno al [[Divinità celtiche|pantheon celtico]], all'[[Mitologia irlandese|irlandese]] [[Goibniu]] ed al [[Mitologia gallese|gallese]] [[Gofannon]]. |
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Si conservano alcune statue dedicategli, ritrovate insieme ad un calderone di bronzo dedicato a ''Deus Cobannos''<ref>{{cita pubblicazione|nome=J |cognome=Pollini |titolo=Gallo-Roman Bronzes and the Process of Romanization: The Cobannus Hoard |trasmissione=Monumenta Graeca et Romana |volume=9 |città=Leiden |editore=Brill |anno=2002}}</ref> alla fine degli [[Anni 1980|anni ottanta]] del XX secolo, ed ora custoditi al ''[[Getty Museum]]'', in [[California]]<ref>US Epigraphy project, inscription number [http://usepigraphy.brown.edu/view.php?textID=CA.Malibu.JPGM.L.96.AB.54 CA.Malibu.JPGM.L.96.AB.54] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060904175755/http://usepigraphy.brown.edu/view.php?textID=CA.Malibu.JPGM.L.96.AB.54 |data=2006-09-04 }}</ref>. È citato anche in un'[[Lingua latina|iscrizione latina]] ritrovata non del tutto integra negli [[Anni 1970|anni settanta]] a [[Fontenay-près-Vézelay]], in [[Francia]], in cui si legge ''AVG(VSTO) SAC(RVM) [DE]O COBANNO'', vale a dire "dedicata ad Augusto e al dio Cobannus". |
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Gobannus, o anche Gobannos, Cobannus e Cobannos (dal protoceltico *goban-, "fabbro"[1]), era un dio gallico, identificato generalmente come patrono dei fabbri, il cui culto si protrasse anche durante il periodo di romanizzazione della Gallia. È correlabile, in seno al pantheon celtico, all'irlandese Goibniu ed al gallese Gofannon.
Si conservano alcune statue dedicategli, ritrovate insieme ad un calderone di bronzo dedicato a Deus Cobannos[2] alla fine degli anni ottanta del XX secolo, ed ora custoditi al Getty Museum, in California[3]. È citato anche in un'iscrizione latina ritrovata non del tutto integra negli anni settanta a Fontenay-près-Vézelay, in Francia, in cui si legge AVG(VSTO) SAC(RVM) [DE]O COBANNO, vale a dire "dedicata ad Augusto e al dio Cobannus".
La dedica a Gobannus meglio conservata si trova su una tavoletta di zinco, rinvenuta a Berna, in Svizzera, nel corso degli anni ottanta[4]. Il manufatto, conservato all'Historisches Museum di Berna, presenta un'iscrizione apparentemente gallica in caratteri greci, che recita ΔΟΒΝΟΡΗΔΟ ΓΟΒΑΝΟ ΒΡΕΝΟΔΩΡ ΝΑΝΤΑΡΩΡ (traslitterato: Dobnoredo Gobano Brenodor Nantaror). Dobnoredo sembra essere un epiteto del dio - il cui nome è riportatovi nella sua forma declinata al dativo -, forse composto da dubno- ("mondo") e rēdo- ("viaggio"), Brenodor potrebbe trattarsi semplicemente d'un toponimo, mentre Nantaror può riferirsi alla valle dell'Aare (presso le Alpi Bernesi), a giudicare dalla presenza del vocabolo nanto- ("valle"); l'iscrizione potrebbe dunque tradursi approssimativamente come "a Gobannus, il viaggiatore del mondo, dedicato dal popolo di Brenodor nella valle dell'Aare".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Centre for Advanced Welsh and Celtic Studies, Proto-Celtic—English lexicon (PDF), University of Wales. URL consultato il 5 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2006).
- ^ J Pollini, Gallo-Roman Bronzes and the Process of Romanization: The Cobannus Hoard, Monumenta Graeca et Romana, vol. 9, Leiden, Brill, 2002.
- ^ US Epigraphy project, inscription number CA.Malibu.JPGM.L.96.AB.54 Archiviato il 4 settembre 2006 in Internet Archive.
- ^ Thilo Rehren, A Roman zinc tablet from Bern, Switzerland: reconstruction of the manufacture, in Archaeometry 1994 (ISA Ankara), 1996.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 72308126 · CERL cnp00577189 · LCCN (EN) no2019167411 · GND (DE) 123710790 · BNF (FR) cb14459346r (data) · J9U (EN, HE) 987011052466005171 |
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