CTLA-4
CTLA-4 | |
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Rappresentazione di CTLA4 murina | |
Proteina | |
UniProt | P16410 |
CTLA-4 (Cytotoxic T-Lymphocyte Antigen 4), noto anche come CD152, è un recettore appartenente alla superfamiglia delle Ig espresso sui linfociti T CD4+ e CD8+ recentemente attivati.
A seguito del legame con uno dei suoi ligandi, B7-1 (noto anche come CD80) oppure B7-2 (noto anche come CD86) espressi su APC professionali, trasmette all'interno del linfocita un segnale di tipo inibitorio, contribuendo così alla regolazione omeostatica della risposta immunitaria.
Dal punto di vista biochimico, è analogo a CD28 (che invece, a seguito dell'interazione con lo stesso ligando di CTLA-4, trasmette un segnale attivatore, il cosiddetto secondo segnale), e la recente scoperta di un recettore denominato ICOS, anch'esso analogo a CD28, ha fatto supporre l'esistenza di un'intera famiglia di recettori a funzione inibitrice il cui prototipo sarebbe appunto CD28.
È stato ipotizzato che l'impegno di CTLA-4 da parte del ligando bloccherebbe la fosforilazione della catena ζ associata al recettore delle cellule T (TCR), per quanto l'esatto meccanismo biochimico non sia ancora noto. È degno di nota che in topi knockout per CTLA-4 si assista ad un'attivazione massiva della risposta cellulo-mediata, con gravi manifestazioni di carattere autoimmune a carico di vari organi e tessuti.
Utilizzo in terapia
[modifica | modifica wikitesto]CTLA-4, assieme ad altri recettori, è stato negli anni oggetto di vari studi sul possibile impiego a fini terapeutici nella lotta contro i tumori: si è dimostrato infatti che bloccando l'attività di CTLA-4 avviene una up-regolazione del sistema immunitario, il quale aumenterebbe le proprie capacità di riconoscere e distruggere le cellule neoplastiche[1]. Il primo farmaco inibitore di CTLA-4, ipilimumab, venne approvato dall'FDA nel 2011 nei pazienti affetti da melanoma[2]. Nel 2018, l'immunologo americano James Patrick Allison ricevette il Premio Nobel per la medicina per i suoi studi sull'inibizione di CTLA-4 nella terapia oncologica[3] (assieme ad Allison venne premiato anche l'immunologo giapponese Tasuku Honjo, che invece focalizzò il suo interesse sull'inibizione di un'altra proteina, PD-1).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ P. Shrikant, A. Khoruts e M. F. Mescher, CTLA-4 blockade reverses CD8+ T cell tolerance to tumor by a CD4+ T cell- and IL-2-dependent mechanism, in Immunity, vol. 11, n. 4, 1999-10, pp. 483–493. URL consultato il 3 ottobre 2018.
- ^ Nicholas L Syn, Michele W L Teng e Tony S K Mok, De-novo and acquired resistance to immune checkpoint targeting, in The Lancet Oncology, vol. 18, n. 12, 2017-12, pp. e731–e741, DOI:10.1016/s1470-2045(17)30607-1. URL consultato il 3 ottobre 2018.
- ^ Luigi Ripamonti, Il Nobel per la medicina alle cure anticancro di Allison e Honjo Immunoterapia: cos’è, in Corriere della Sera. URL consultato il 3 ottobre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Abbas A.K., Lichtman A.H., Pober J.S. (Trad. ita a cura di Amadori A., Zanovello P.) Immunologia cellulare e molecolare, Ed. Piccin, 2002; ISBN 88-299-1622-6
- Pier G.B., Lyczak J.B., Wetzler L.M. (Trad. ita a cura di Rossi A.) Immunologia, Infezione e Immunità, Ed. Piccin, 2006