Carlo Ponti
Carlo Fortunato Pietro Ponti (Magenta, 11 dicembre 1912 – Ginevra, 9 gennaio 2007) è stato un produttore cinematografico italiano naturalizzato francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 1912, era figlio di Leone Ponti, discendente della facoltosa famiglia di industriali gallaratesi, e di sua moglie Maria Zardone; aveva due sorelle, Laura (1910-2012) e Lucia. Suo nonno era Ettore Ponti, mentre il suo bisnonno fu Andrea Ponti, entrambi tra i pionieri dell'industria della tessitoria in Lombardia nel corso dell'Ottocento[1][2][3][4]. Nel 1946 sposò Giuliana Fiastri, nobildonna di origine reggiana con la quale ebbe la figlia, Guendalina Ponti (1951), avvocato e docente universitaria a Roma specializzata in diritto d'autore, diritto cinematografico, proprietà intellettuale e diritto internazionale[5], e un figlio, Alessandro Ponti (1953-2022), produttore cinematografico.
Nel 1950, all'età di 38 anni, incontrò per la prima volta Sophia Loren, all'epoca sedicenne: dopo alcuni anni si separò e sposò Sophia, dalla quale ebbe due figli, Carlo Ponti Jr. (1968) ed Edoardo Ponti (1973). Carlo Ponti e Sophia Loren sono stati importanti collezionisti d'arte. La collezione Ponti-Loren comprende oltre 150 opere, tra cui lavori di Henri Matisse, Paul Cézanne, Pablo Picasso, Canaletto, Pierre-Auguste Renoir, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla, René Magritte, Oskar Kokoschka e numerosi reperti archeologici[6].
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Laureatosi in giurisprudenza, si occupa di cinema dal 1940. Nel dopoguerra lavora per la Lux Film ricoprendo, con Dino De Laurentiis, il ruolo di produttore esecutivo. In particolare segue molti registi esordienti, come Pietro Germi, Luigi Zampa, Luigi Comencini, Steno e Mario Monicelli.
Nel 1950 fonda, con il socio napoletano, la Ponti-De Laurentiis, producendo opere importanti come Guardie e ladri di Steno e Mario Monicelli (1951), Europa '51 di Roberto Rossellini (1952), L'oro di Napoli di Vittorio De Sica (1954), La strada di Federico Fellini (1954), La romana di Luigi Zampa, Ulisse di Mario Camerini (1954) e il Colossal Guerra e pace di King Vidor (1956). Oggi gli studi "Ponti-De Laurentiis" sono sede dell'Istituto statale di istruzione superiore Roberto Rossellini.
Divisosi dal socio Dino De Laurentiis, si trasferisce negli Stati Uniti con la moglie Sophia Loren e i figli nati dalla loro unione, che saranno anch'essi nel mondo dello spettacolo: Carlo Jr. è un ex attore ed ex direttore della San Bernardino Symphony della California, Edoardo è un regista. Qui lavora per la Paramount, producendo i film interpretati dalla moglie e molte importanti pellicole: La donna è donna (1961) e Il disprezzo (1963) di Jean-Luc Godard, La ciociara di Vittorio De Sica (1960), Il dottor Živago di David Lean (1965), e il trittico Blow-Up (1966), Zabriskie Point (1970) e Professione: reporter (1975) di Michelangelo Antonioni.
Per La ciociara Loren, allora da lui sposata in Messico nel 1957, vinse l'Oscar: Lello Bersani venne inviato a casa dell'attrice per l'intervista sul premio, che però non fu diffusa perché giudicata inopportuna dai funzionari Rai proprio perché Ponti non aveva ancora regolarizzato la sua posizione coniugale. Il dottor Zivago fu il suo maggior successo di pubblico, prodotto negli USA per la regia di David Lean e un cast d'eccezione (Omar Sharif, Julie Christie, Alec Guinness, Rod Steiger, Tom Courtenay e Geraldine Chaplin): basata sull'omonimo romanzo di Boris Pasternak, la pellicola vinse inoltre cinque Golden Globe (tra cui uno a Ponti per il miglior film) e altrettanti Oscar (su dieci candidature); Ponti divenne il primo produttore italiano a ricevere la candidatura per il miglior film (statuetta vinta da Tutti insieme appassionatamente).
Dal 1964 cittadino francese, coraggioso nelle scelte culturali, di carattere autoritario - numerosi e celebri i suoi scontri con i registi - è stato uno dei maggiori produttori del dopoguerra anche se il suo sogno nel cassetto restò la politica.
Morte e sepoltura
[modifica | modifica wikitesto]Colpito da una malattia ai polmoni, morì all'ospedale cantonale di Ginevra in seguito a una complicazione polmonare il 9 gennaio 2007, all'età di 94 anni.[7] È tumulato nella cappella di famiglia al cimitero del suo paese natale, Magenta, nel milanese.
Matrimoni e discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Carlo Ponti sposò nel 1946 Giuliana Fiastri (1925-2006), dalla quale ebbe due figli:
- Guendalina Ponti (1951), avvocato, ha una figlia.
- Alessandro "Alex" Ponti (Roma 1º settembre 1953 - 2022), produttore.
Nel 1956 Ponti si recò in Messico, ove ottenne il divorzio da Giuliana e il 17 settembre 1957 sposò Sophia Loren per procura. Ponti non rientrò in Italia, per evitare l'accusa di bigamia (allora in Italia il divorzio non era consentito), lavorando a Hollywood. Nel 1960 lui e Sophia Loren tornarono in Italia e furono accusati di bigamia, ma negarono di essere uniti in matrimonio.
Nel 1962 il primo matrimonio di Ponti fu annullato, evitando così alla nuova coppia l'accusa di bigamia.[8] Nel 1965 Ponti ottenne il divorzio da Giuliana in Francia, permettendogli così di sposare Sophia Loren il 9 aprile 1966.[9] La coppia ottenne la cittadinanza francese grazie all'intervento del presidente Georges Pompidou.[10][11]
Ponti e la Loren rimasero sposati fino alla scomparsa di lui ed ebbero due figli:
- Carlo Ponti, Jr. (1968), divenuto direttore d'orchestra, che ha sposato la violinista Andrea Meszaros, dalla quale ha avuto due figli.
- Edoardo Ponti (1973), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, che ha sposato l'attrice Sasha Alexander,[4] dalla quale ha avuto due figli.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Andrea Ponti | Giuseppe Ponti | ||||||||||||
Maria Antonia Longhi | |||||||||||||
Ettore Ponti, I marchese Ponti | |||||||||||||
Virginia Pigna | Giovanni Pigna | ||||||||||||
Elisabetta Turati | |||||||||||||
Leone Ponti | |||||||||||||
Felice Spitaleri, barone di Muglia | … | ||||||||||||
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Remigia Spitaleri | |||||||||||||
Maria Grimaldi | … | ||||||||||||
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Carlo Ponti | |||||||||||||
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Maria Zardone | |||||||||||||
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Filmografia parziale
[modifica | modifica wikitesto]- Piccolo mondo antico, regia di Mario Soldati (1941)
- Giacomo l'idealista, regia di Alberto Lattuada (1943)
- La primadonna, regia di Ivo Perilli (1943)
- La freccia nel fianco, regia di Alberto Lattuada (1945)
- Due lettere anonime, regia di Mario Camerini (1945)
- Un americano in vacanza, regia di Luigi Zampa (1946)
- Mio figlio professore, regia di Renato Castellani (1946)
- Albergo Luna, camera 34, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1946)
- La primula bianca, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1946)
- Vivere in pace, regia di Luigi Zampa (1947)
- Gioventù perduta, regia di Pietro Germi (1947)
- Amanti senza amore, regia di Gianni Franciolini (1948)
- I miserabili: Caccia all'uomo / Tempesta su Parigi, regia di Riccardo Freda (1948)
- Fuga in Francia, regia di Mario Soldati (1948)
- Proibito rubare, regia di Luigi Comencini (1948)
- Senza pietà, regia di Alberto Lattuada (1948)
- Campane a martello, regia di Luigi Zampa (1949)
- Il mulino del Po, regia di Alberto Lattuada (1949)
- L'imperatore di Capri, regia di Luigi Comencini (1949)
- Totò cerca casa, regia di Mario Monicelli e Steno (1949)
- Miss Italia, regia di Duilio Coletti (1950)
- Cuori senza frontiere, regia di Luigi Zampa (1950)
- È arrivato il cavaliere, regia di Mario Monicelli e Steno (1950)
- Quel bandito sono io (Her Favorite Husband), regia di Mario Soldati (1950)
- Vita da cani regia di Mario Monicelli e Steno (1950)
- Il brigante Musolino, regia di Mario Camerini (1950)
- Il padrone del vapore, regia di Mario Mattoli (1951)
- Romanticismo, regia di Clemente Fracassi (1951)
- Guardie e ladri, regia di Mario Monicelli e Steno (1951)
- Ultimo incontro di Gianni Franciolini (1951)
- Totò terzo uomo, regia di Mario Mattoli (1951)
- Accidenti alle tasse!!, regia di Mario Mattoli (1951)
- Anna, regia di Alberto Lattuada (1951)
- I tre corsari, regia di Mario Soldati (1952)
- Totò a colori, regia di Steno (1952)
- Europa '51, regia di Roberto Rossellini (1952)
- Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, regia di Mario Soldati (1952)
- Totò e le donne, regia di Mario Monicelli e Steno (1952)
- La tratta delle bianche, regia di Luigi Comencini (1952)
- Fratelli d'Italia, regia di Fausto Saraceni (1952)
- Gli 11 moschettieri, regia di Ennio De Concini e Fausto Saraceni (1952)
- È arrivato l'accordatore, regia di Duilio Coletti (1952)
- Anni facili, regia di Luigi Zampa (1953)
- Le infedeli, regia di Mario Monicelli e Steno (1953)
- L'uomo, la bestia e la virtù, regia di Steno (1953)
- La lupa, regia di Alberto Lattuada (1953)
- Un americano a Roma, regia di Steno (1954)
- La romana, regia di Luigi Zampa (1954)
- Dov'è la libertà...?, regia di Roberto Rossellini (1954)
- La strada, regia di Federico Fellini (1954)
- L'oro di Napoli, regia di Vittorio De Sica (1954)
- Un giorno in pretura, regia di Steno (1954)
- Carosello napoletano, regia di Ettore Giannini (1954)
- Miseria e nobiltà, regia di Mario Mattoli (1954)
- Il medico dei pazzi, regia di Mario Mattoli (1954)
- Mambo, regia di Robert Rossen (1954)
- Ulisse, regia di Mario Camerini (1954)
- Attila, regia di Pietro Francisci (1954)
- Siluri umani, regia di Antonio Leonviola (1954)
- La donna del fiume, regia di Mario Soldati (1954)
- La bella mugnaia, regia di Mario Camerini (1955)
- Le diciottenni, regia di Mario Mattoli (1955)
- Totò all'inferno, regia di Camillo Mastrocinque (1955)
- L'ultimo amante, regia di Mario Mattoli (1955)
- Il ferroviere, regia di Pietro Germi (1956)
- La risaia, regia di Raffaello Matarazzo (1956)
- Guerra e pace (War and Peace), regia di King Vidor (1956)
- Peccato di castità, regia di Gianni Franciolini (1956)
- Ragazze d'oggi, regia di Luigi Zampa (1957)
- Guendalina, regia di Alberto Lattuada (1957)
- Femmine tre volte, regia di Steno (1957)
- Marisa la civetta, regia di Mauro Bolognini (1957)
- Nata di marzo, regia di Antonio Pietrangeli (1958)
- Orchidea nera (The Black Orchid), regia di Martin Ritt (1958)
- Quel tipo di donna (That Kind of Woman), regia di Sidney Lumet (1959)
- Il diavolo in calzoncini rosa (Heller in Pink Tights), regia di George Cukor (1959)
- La ciociara, regia di Vittorio De Sica (1960)
- Olympia (A Breath of Scandal), regia di Michael Curtiz (1960)
- Lettere di una novizia, regia di Alberto Lattuada (1960)
- Il corazziere, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
- Lola - Donna di vita (Lola), regia di Jacques Demy (1961)
- La donna è donna (Une femme est une femme), regia di Jean-Luc Godard (1961)
- Léon Morin, prete (Léon Morin, prêtre), regia di Jean-Pierre Melville (1961)
- Madame Sans-Gêne, regia di Christian-Jaque (1961)
- Boccaccio '70, regia di Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Federico Fellini e Luchino Visconti (1962)
- I sequestrati di Altona, regia di Vittorio De Sica (1962)
- Cleo dalle 5 alle 7 (Cléo de 5 à 7), regia di Agnès Varda (1962)
- L'occhio del maligno (L'oeil du malin), regia di Claude Chabrol (1962)
- La rossa (Die Rote), regia di Helmut Käutner (1962)
- Lo spione (Le doulos), regia di Jean-Pierre Melville (1962)
- L'isola di Arturo, regia di Damiano Damiani (1962)
- Ieri, oggi, domani, regia di Vittorio De Sica (1963)
- Landru, regia di Claude Chabrol (1963)
- Les carabiniers, regia di Jean-Luc Godard (1963)
- Adultero lui, adultera lei, regia di Raffaello Matarazzo (1963)
- Il disprezzo (Le Mépris), regia di Jean-Luc Godard (1963)
- La noia, regia di Damiano Damiani (1963)
- La donna scimmia, regia di Marco Ferreri (1964)
- Matrimonio all'italiana, regia di Vittorio De Sica (1964)
- Come sposare un primo ministro (Comment épouser un premier ministre), regia di Michel Boisrond (1964)
- Controsesso, regia di Franco Rossi, Marco Ferreri e Renato Castellani (1964)
- La decima vittima, regia di Elio Petri (1965)
- Casanova '70, regia di Mario Monicelli (1965)
- Il dottor Živago, regia di David Lean (1965)
- Operazione Crossbow, regia di Michael Anderson (1965)
- Lady L, regia di Peter Ustinov (1965)
- Oggi, domani, dopodomani, regia di Eduardo De Filippo, Marco Ferreri e Luciano Salce (1965)
- L'uomo dei cinque palloni (Break up), regia di Marco Ferreri (1965)
- Treni strettamente sorvegliati, regia di Jiří Menzel (1966)
- Blow-Up, regia di Michelangelo Antonioni (1966)
- Pan Tau, regia di Jindrich Polák (film tv) (1966)
- C'era una volta..., regia di Francesco Rosi (1967)
- La 25ª ora (La Vingt-cinquième heure), regia di Henri Verneuil (1967)
- La ragazza e il generale, regia di Pasquale Festa Campanile (1967)
- Al fuoco pompieri! (Horí, má panenko), regia di Miloš Forman (1967)
- Ci divertiamo da matti (Smashing Times), regia di Desmond Davis (1967)
- Questi fantasmi, regia di Renato Castellani (1967)
- Diamanti a colazione (Diamonds for Breakfast), regia di Christopher Morahan (1968)
- Amanti, regia di Vittorio De Sica (1968)
- La moglie del prete, regia di Dino Risi (1970)
- Zabriskie Point, regia di Michelangelo Antonioni (1970)
- I girasoli, regia di Vittorio De Sica (1970)
- La mortadella, regia di Mario Monicelli (1971)
- Un posto ideale per uccidere, regia di Umberto Lenzi (1971)
- Bianco, rosso e..., regia di Alberto Lattuada (1972)
- Mordi e fuggi, regia di Dino Risi (1972)
- Il caso Pisciotta, regia di Eriprando Visconti (1972)
- Che?, regia di Roman Polański (1972)
- I corpi presentano tracce di violenza carnale, regia di Sergio Martino (1973)
- Giordano Bruno, regia di Giuliano Montaldo (1973)
- Cari genitori, regia di Enrico Maria Salerno (1973)
- Gawain and the Green Knight, regia di Stephen Weeks (1973)
- Milano trema: la polizia vuole giustizia, regia di Sergio Martino (1973)
- Ming, ragazzi!, regia di Antonio Margheriti (1973)
- Rappresaglia, regia di George P. Cosmatos (1973)
- Il mostro è in tavola... barone Frankenstein, regia di Paul Morrissey e Andy Warhol (1973)
- Il viaggio, regia di Vittorio De Sica (1974)
- Il bestione, regia di Sergio Corbucci (1974)
- Virilità, regia di Paolo Cavara (1974)
- Cugini carnali, regia di Sergio Martino (1974)
- La poliziotta, regia di Steno (1974)
- Permettete signora che ami vostra figlia?, regia di Gian Luigi Polidoro (1974)
- L'accusa è: violenza carnale e omicidio (Verdict), regia di André Cayatte (1974)
- Là dove non batte il sole (Blood Money), regia di Antonio Margheriti (1974)
- Arrivano Joe e Margherito, regia di Giuseppe Colizzi (1974)
- Breve incontro (Brief Encounte), regia di Alan Bridges - Film TV (1974)
- Whiskey e fantasmi, regia di Antonio Margheriti (1974)
- Colpita da improvviso benessere, regia di Franco Giraldi (1975)
- Il padrone e l'operaio, regia di Steno (1975)
- La pupa del gangster, regia di Giorgio Capitani (1975)
- Professione: reporter, regia di Michelangelo Antonioni (1975)
- Cipolla Colt, regia di Enzo G. Castellari (1975)
- Baby Sitter - Un maledetto pasticcio (Jeune fille libre le soir), regia di René Clément (1975)
- Gente di rispetto, regia di Luigi Zampa (1975)
- L'infermiera, regia di Nello Rossati (1975)
- Il padrone e l'operaio, regia di Steno (1975)
- Controrapina (The Squeeze), regia di Antonio Margheriti (1975)
- Brutti, sporchi e cattivi, regia di Ettore Scola (1976)
- Cassandra Crossing (The Cassandra Crossing), regia di George Pan Cosmatos (1976)
- Una giornata particolare, regia di Ettore Scola (1977)
- La notte dell'alta marea, regia di Luigi Scattini (1977)
- Qualcosa di biondo, regia di Maurizio Ponzi - Film (1984)
- La ciociara, regia di Dino Risi (miniserie TV) (1988)
- Sabato, domenica e lunedì, regia di Lina Wertmüller (1990)
- Liv, regia di Edoardo Ponti - Cortometraggio (1998)
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ www.prolocomagenta.org
- ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. V, pp. 447-449
- ^ www.urfm.braidense.it
- ^ a b Sophia Loren Family Profile
- ^ Guendalina Ponti, su creative.luiss.it. URL consultato il 30 novembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
- ^ S. Masi, E. Lancia, "Sophia", Gremese Editore
- ^ E' morto il produttore Carlo Ponti, una vita al fianco di Sophia Loren, in La Repubblica, 10 gennaio 2007.
- ^ (EN) Carlo Ponti, Husband to Sophia Loren, Dead at 94, Fox News, 10 gennaio 2007. URL consultato il 4 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2013).
- ^ (EN) John Exshaw, Carlo Ponti obituary, in The Independent, London, UK, 12 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2007).
- ^ (EN) Carlo Ponti, Husband to Sophia Loren, Dead at 94 Archiviato il 4 settembre 2013 in Internet Archive., foxnews.com, 10 January 2007.
- ^ (EN) Profile, commdiginews.com; accessed 31 January 2015.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Carlo Ponti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Ponti
- Wikinotizie contiene l'articolo Si è spento il produttore cinematografico Carlo Ponti, 10 gennaio 2007
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pónti, Carlo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pónti, Carlo, su sapere.it, De Agostini.
- Barbara Corsi, PONTI, Carlo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 84, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015.
- (EN) Carlo Ponti, su IMDb, IMDb.com.
- (DE, EN) Carlo Ponti, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 117455224 · ISNI (EN) 0000 0001 0938 9292 · SBN SBLV146539 · LCCN (EN) n85201909 · GND (DE) 12921518X · BNE (ES) XX1486787 (data) · BNF (FR) cb14041680x (data) · J9U (EN, HE) 987007328270605171 · CONOR.SI (SL) 153475683 |
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