Chignolo Po
Chignolo Po comune | |
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Castello di Chignolo Po | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonella Zanaletti (I cittadini al Centro) dall'8-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°09′N 9°29′E |
Altitudine | 68 m s.l.m. |
Superficie | 23,39 km² |
Abitanti | 3 912[1] (31-12-2021) |
Densità | 167,25 ab./km² |
Frazioni | Alberone, Bosco, Cantonale, Lambrinia |
Comuni confinanti | Badia Pavese, Miradolo Terme, Monticelli Pavese, Orio Litta (LO), Rottofreno (PC), San Colombano al Lambro (MI), Santa Cristina e Bissone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27013 |
Prefisso | 0382 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018048 |
Cod. catastale | C637 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 664 GG[3] |
Nome abitanti | chignolesi |
Cartografia | |
Posizione del comune di Chignolo Po nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
Chignolo Po (Chignö in dialetto pavese) è un comune italiano di 3 912 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Il comune è composto, oltre che dal capoluogo, anche dalle frazioni Lambrinia, Alberone e Bosco; si trova presso la foce del fiume Lambro nel Po e dista una trentina di chilometri dalle città capoluogo di provincia Pavia, Lodi e Piacenza.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome Chignolo deriva dal latino Cuncolus ad Padum, Cuniolus e dal lombardo Chignoeu dovuto alla particolare conformazione di questo borgo. Nel X secolo Chignolo era proprietà del monastero di Santa Cristina[4]. Esso si snoda, infatti, su una striscia di terra rialzata tra i fiumi Lambro e il Po che nei tempi antichi (ancora nel 1400) lambivano il maestoso castello dei Federici, detti Todeschini, passato poi per matrimonio a Ottaviano Pallavicini di Busseto (ante 1484) e perso dopo la morte della moglie (ante 1510) a favore del marito della cognata, il senatore milanese Gerolamo Cusani; poi (1527) ai Cusani Visconti, dal 1621 Marchesi di Chignolo.
Fu il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, nel 1466, a rettificare il corso del fiume; lavori durati ben 10 anni che permisero di garantire un territorio più vasto, più fertile e più sicuro dalle inondazioni. L'antico letto del Po, nella vasta ansa, divenne Mortizza il cui colatore più grande è il Reale.
Dalle tradizioni, e soprattutto dal ritrovamento di reperti archeologici, si pensa che sul suo territorio si fosse stabilita una popolazione sin dall'età della pietra, e sicuramente sin dall'età pre-romana quando divenne centro fortificato lungo il percorso della strada Romea, chiamata poi nel Medioevo Strada Regina; fu pertanto luogo di passaggio e sosta dei pellegrini della Via Francigena.
Nel IX secolo Chignolo fu concesso in beneficio da re Berengario ai monaci benedettini dell'abbazia di Santa Cristina, il vicino monastero di fondazione Longobarda. Proprio transitando su questa via nel 990, l'arcivescovo di Canterbury, Sigerico, indica l'abbazia di Santa Cristina, col suo castello, come la tappa XL (mansio). L'abate di Santa Cristina scelse come feudatari stabili la famiglia milanese dei Pusterla. Dopo lunghe contese tra questi ultimi e i Visconti il feudo passò infine, dal 1486, alla nobile famiglia Cusani, che conservò il patronato sino al 1936.
Nel 1936 al comune di Chignolo fu unito il comune di Cantonale, già in provincia di Milano e da sempre legato al territorio lodigiano[5]. L'attuale frazione Lambrinia si chiamava in precedenza Camatta.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto dell'8 febbraio 1939.[6]
«Cinque punti d'oro equipollenti a quattro di verde, caricati sui tre punti centrali, posti in palo, di un torrione di castello fiancheggiato da bastioni, il tutto di rosso, aperto e finestrato di nero, e sui due punti di verde laterali di due croci di Malta d'argento; con il capo di porpora. Ornamenti esteriori di Comune.»
Il gonfalone è un drappo di azzurro
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Castello di Chignolo Po
- Chiesa di San Lorenzo Martire
- Chiesa di Santa Maria
- Chiesa di Sant'Antonio, nella frazione di Alberone;
- Chiesa di Sant'Antonio, nella frazione di Lambrinia.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[7]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31 dicembre 2018 gli stranieri residenti nel comune di Chignolo Po in totale sono 628[8]. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:
Paese | Popolazione (2018) |
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Romania | 259 |
Marocco | 74 |
India | 65 |
Albania | 64 |
Egitto | 32 |
Ucraina | 20 |
Il burattino Guignol
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la tradizione, nella metà del XVI secolo, Francesco I di Francia invitava e reclutava tessitori piemontesi e lombardi per impiantare e sviluppare in Francia fabbriche di lavorazione della seta il cui commercio si sviluppò specialmente a Lione. Tra questi vi sarebbero stati anche dei chignolesi, che portarono con loro dei pupazzi con le teste di legno con cui organizzavano feste dopo il lavoro e che furono poi soprannominati dai francesi les chignoles.
L'inventore del Guignol, Laurent Mourguet, qualche secolo dopo (le prime rappresentazioni si ebbero a partire dal 1808) diede corpo e nome ad un personaggio che era già conosciuto nelle baracche lionesi.
Nel 1981 il comune di Chignolo decise di intitolare la sua più grande piazza proprio a Guignol; in quell'anno, infatti, si festeggiò il ritorno, da Lione, del burattinaio Guignol, accompagnato da una delegazione della Municipalità. Il comune di Chignolo Po ha siglato un patto di gemellaggio con il comune di Brindas.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Andrea Castagnetti, S. Cristina di Corteolona, in Inventari altomedievali di terre, coloni e redditi, Roma, 1979 (FSI, 104), IV, pp. 27-40. URL consultato il 22 maggio 2022.
- ^ Legge n° 846 del 30 aprile 1936, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 117 del 20 maggio 1936
- ^ Chignolo Po, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 29 dicembre 2022.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Dati demografici ISTAT
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alessandro Riccardi, Le località e territori di San Colombano al Lambro - Mombrione, Graffignana, Vimagano, Camatta, Chignolo Po, Campo Rinaldo, Miradolo, Monteleone, ecc. e loro vicinanze sopra e d'intorno ai Colli di San Colombano, Pavia 1888 - Territori di San Colombano ed Uniti con Graffignana ed altri - Parte Seconda pp. 101–121 - Territori dei Colli di San Colombano - Graffignana, S. Salvatore, S. Colombano, Campagna, Mombrione, S. Germano, Mariotto, Montemalo, Camatta, Chignolo Po, Corte S. Andrea, Campo Rinaldo, Miradolo, Monteleone, Inverno, Gerenzago, Bissone, S. Cristona, Fossadolto, Borghetto Lodigiano, Ospedaletto Lodigiano, Livraga, Orio Litta ecc. - Parte Terza pp. 123–216.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chignolo Po
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.chignolopo.pv.it.
- Chignòlo Po, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 247425635 · GND (DE) 7624516-0 |
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