Anne Dacre
Anne Dacre, contessa di Arundel (Carlisle, 21 marzo 1557 – Shifnal, 19 aprile 1630), è stata una nobildonna e poetessa inglese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era la figlia maggiore di Thomas Dacre, IV barone Dacre, e di sua moglie, Elizabeth Leyburne.
Nel 1567 il padre di Anne morì; subito dopo, la madre si risposò con il duca di Norfolk, diventando la sua terza moglie. Nel settembre del 1567, quando Anna aveva 10 anni, sua madre morì di parto[1].
Dopo la morte della madre, Anne e i suoi fratelli vennero cresciuti ed educati dalla loro nonna materna, Lady Mounteagle, che era stata precedentemente sposata con Sir James Leybourn.
La madre e la nonna erano entrambe devote cattoliche. Crescendo, Anne e i suoi fratelli, furono istruiti da un prete cattolico. Questo causò problemi per la famiglia, che visse durante il regno della regina Elisabetta I.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Il patrigno di Anna, Thomas Howard, alla fine ottenne la sua tutela e quella dei suoi fratelli e sorelle e stabilì che le tre sorelle Dacre avrebbero sposato i tre figli di Howard: Philip, Thomas e William.[2]
Nel 1569, all'età di dodici anni, Anne sposò il fratellastro Philip. Poiché entrambi avevano solo dodici anni al momento, la cerimonia è fu ripetuta due anni dopo, quando entrambe le parti raggiunsero l'età del consenso. La sorella di Anna, Elizabeth, sposò William. L'altra sorella, Mary, doveva sposare Thomas, ma morì prima del matrimonio[3].
La coppia ebbe due figli:
- Elizabeth (1583);
- Thomas Howard, XXI conte di Arundel (7 luglio 1585-4 ottobre 1646).
Inizialmente, Anne e Philip non erano molto affezionati l'un l'altro, ma alla fine impararono ad amarsi e ad apprezzare la loro relazione. Dopo la morte del nonno materno di Philip, Henry FitzAlan, XIX conte di Arundel, il 24 febbraio 1580, Anne divenne contessa di Arundel[1].
La religione e la riconversione
[modifica | modifica wikitesto]Elisabetta I, aumentò le leggi contro il cattolicesimo che portarono a persecuzioni ancora più gravi. Ma nonostante queste leggi, Anne si convertì dal protestantesimo al cattolicesimo nel 1582.
Una volta sparsa la voce della sua conversione, Elisabetta mostrò una forte ostilità e fece mettere Anne agli arresti domiciliari nella casa di Sir Thomas Shirley[4].
Dopo che Anne fu rilasciata nel 1584, Philip, seguendo le orme di sua moglie, si convertì al cattolicesimo. Ciò comportò, anche per lui, gli arresti domiciliari. Tuttavia, a differenza di sua moglie, Philip cercò di scappare e di fuggire in Francia nel 1585. Nel suo tentativo di fuga, venne catturato e imprigionato nella Torre di Londra. Venne condannato al carcere a tempo indeterminato, oltre che al pagamento di una multa di 10 000 sterline. Dopo questi fatti, la Regina vietò a Anne di vivere a Londra, così si trasferì in una casa in affitto a Romford, nel Essex. Philip morì nella Torre di Londra il 19 ottobre 1595[5].
Vedovanza
[modifica | modifica wikitesto]Una volta dichiarata vedova nel 1595, tutti i possedimenti di Philip che avrebbero dovuto essere di Anne vennero confiscati. Dovette pagare i debiti e garantire un reddito alla famiglia vendendo la sua terra. Per lungo tempo, Anne e i suoi due figli vissero in condizioni di povertà.
Anni più tardi Anne riuscì a riguadagnare la proprietà che era sua di diritto come eredità del defunto marito. Si trasferì poi nuovamente a Carlisle, dove era nata e cresciuta. Dedicava le sue giornate alla preghiera. Aveva una passione per aiutare le persone in difficoltà, soprattutto alle persone che erano malate.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Morì il 19 aprile 1630 a Shifnal Manor e fu sepolta a l'Arundel House, nel Sussex.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Wikipedia Encyclopedia
- ^ (EN) Elizabeth DACRE, su tudorplace.com.ar. URL consultato l'8 ottobre 2018.
- ^ Norfolk, Henry Granville Fitzalan-Howard. The Lives of Philip Howard, Earl of Arundel, and Anne Dacre, his wife. London: Hurst and Blackett (1857).
- ^ White, Micheline. English Women, Religion, and Textual Production, 1500-1625. Burlington, VT: Ashgate, 2011.
- ^ Travitsky, Betty. The Paradise of Women: Writings by Englishwomen of the Renaissance. New York: Columbia UP (1989).
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