Good Charlotte

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Good Charlotte
I Good Charlotte in Malaysia nel 2007
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenerePop punk[1]
Periodo di attività musicale1996 – 2011
2015 – in attività
EtichettaEpic Records
Daylight Records
Capitol Records
Sony Music
Album pubblicati8
Studio7
Raccolte1
Logo ufficiale
Logo ufficiale
Sito ufficiale

I Good Charlotte sono un gruppo musicale pop punk statunitense formato nel 1996 dai gemelli Benji Madden (chitarra) e Joel Madden (voce), provenienti dal Maryland. Il nome deriva dal titolo di un libro per bambini: Good Charlotte: The Girls of Good Day Orphanage di Carol Beach York.[2]

Storia del gruppo

[modifica | modifica wikitesto]

La loro prima formazione comprendeva solo i gemelli Joel e Benji Madden che in seguito coinvolsero alcuni compagni di scuola: il bassista Paul Thomas, il batterista Aaron Escolopio e successivamente anche il chitarrista Billy Martin. Dopo alcuni anni è subentrato Chris Wilson (che ha sostituito Aaron Escolopio), ora sostituito, dopo essersi allontanato per problemi di salute, da Dean Butterworth. I Good Charlotte sono nati traendo ispirazione dai Beastie Boys,[3] ma seguono anche lo stile di gruppi come The Clash, Green Day e blink-182.

Alcune canzoni vengono dedicate proprio al loro periodo scolastico, così duro per chi si ribella alle regole. Questo giovanile malessere viene raccontato in molti loro brani come The Little Things,[4] tratto dal loro primo album, che dice:

«This song is dedicated, to every kid thats got picked last in gym class, to every kid that never had a date to no school dance, to everyone who's been called a freak, this is for you.»

Il loro primo album, Good Charlotte, ha introdotto la band nel mondo del punk melodico.[5] Il secondo album, The Young and the Hopeless, è stato un vero e proprio successo pubblicato nel tardo autunno in America (2003), dove ha riscosso numerosi consensi con le canzoni The Anthem, Girls & Boys e Lifestyles of the Rich and Famous.[6]

Il loro terzo album, The Chronicles of Life and Death, contiene i successi della stagione 2005 I Just Wanna Live e We Believe.[7]

Il loro nuovo lavoro, Good Morning Revival, contiene canzoni come Victims of Love o Misery, che parlano (anche indirettamente) della vita dei componenti del gruppo. I primi singoli estratti dall'album sono stati The River, in collaborazione con M. Shadows e Synyster Gates, e Keep Your Hands off My Girl.[8]

Nel 2008 è uscito The Greatest Remixes, un album contenente alcuni remix dei più grandi successi del gruppo realizzati da vari artisti. Nell'album sono incluse anche una reinterpretazione della canzone Dance Floor Anthem, realizzata dai Metro Station, e il brano punk rap Fight Song, inciso con la collaborazione del rapper The Game.[9]

Il quinto album dei Good Charlotte, Cardiology, è stato pubblicato il 2 novembre 2010.[10]

Joel Madden incontra alcuni fan

Descrivendo il nuovo sound a MTV News, Joel Madden disse che lui e la sua band sono stati molto influenzati dai blink-182[11], ma successivamente scrisse sul sito ufficiale che il genere dell'album sarebbe stato pop punk[12]. Nella stessa intervista Joel dichiarò che quest'album è completamente diverso dai primi tre, e si avvicinà alle sonorità di Good Morning Revival. A novembre, Chamillionaire annunciò che i Good Charlotte parteciperanno al suo terzo album di studio[13].

Nel 2008 partecipano alla serie TV iCarly, comparendo nell'episodio 2x07 (Carly va in Giappone parte 3).

Nell'articolo del 3 dicembre 2008 di Kerrang! i Good Charlotte annunciano che il loro quinto album sarà pubblicato nel 2009 e sarà intitolato Cardiology. Successivamente, la data viene posticipata dall'ottobre 2009 al novembre 2010. A proposito di questo, Benji Madden ha dichiarato: "[...] mi sono recato in studio per ascoltare il risultato del nostro lavoro e sono rimasto basito. Non era questo che avevo pensato per il nuovo disco dei Good Charlotte, adoro i testi e le musiche ma mi son accorto che in alcuni punti non si amalgamano bene, non suonano come desideravo. Dopo lo smarrimento iniziale ho deciso di cestinare 'Cardiology' e ricominciare da capo."[14]

Dopo essere entrati in pausa indefinita nel 2011, nell'autunno 2015 il gruppo ha ripreso a registrare nuove canzoni e ad esibirsi dal vivo.

Il 29 marzo 2016 hanno annunciato ufficialmente l'uscita del loro nuovo album, Youth Authority, prevista per il 15 luglio 2016.[15]

Nel 2018 i singoli Actual Pain e Prayers anticipano il settimo album Generation RX.[16]

Billy Martin è vegetariano e ha vinto il premio "vegetariano dell'anno" promosso dalla PETA nel 2012. In passato la band ha supportato attivamente le campagne per i diritti degli animali organizzate dalla PETA. I membri del gruppo hanno registrato una versione di Lifestyles of the Rich and Famous per il CD Liberation dell'associazione e sono apparsi al venticinquesimo "Anniversary Gala and Humanitarian Awards Show".[17] I membri del gruppo hanno inoltre protestato contro il trattamento dei polli da parte di KFC.[18] Nel 2012 e nel 2013 i membri della band hanno promosso fortemente Kentucky Fried Chicken in una serie di pubblicità sulla televisione australiana, ricevendo accuse di ipocrisia.[19]

Stile musicale e influenze

[modifica | modifica wikitesto]

I Good Charlotte sono considerati da molti critici musicali un gruppo tipicamente pop punk.[20][21][22][23] Alla loro musica sono state conferite anche etichette come rock alternativo,[24][25][26] emo,[27][28][29] punk rock,[30][31][32] pop rock,[33][34][35] skate punk[36] ed emo pop.[37] Secondo l'autore Bruce Britt, i Good Charlotte uniscono "rabbia skate punk, melodie pop e appariscenza goth degli anni ottanta.[38] Secondo Robert Benjamin, il cantante Benji Madden ha dichiarato che la sua formazione "voleva essere una via di mezzo tra Backstreet Boys e Minor Threat".[39] Benji era un fan del gruppo punk Social Distortion, mentre il fratello Joel prediligeva gruppi come The Smiths e The Cure.[40] I Good Charlotte citano come propri ispiratori Beastie Boys, Minor Threat, The Clash, Sex Pistols, Rancid e Green Day.[39][41]

Formazione attuale

[modifica | modifica wikitesto]

Ex componenti

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Good Charlotte.

Premi e riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
Kerrang! Awards[42][43][44]
Anno Candidatura Premio Risultato
2003 Lifestyles of the Rich and Famous Miglior singolo Vincitore/trice
Good Charlotte Miglior gruppo internazionale Candidato/a
2005 The Chronicles of Life and Death Miglior video Candidato/a
MTV Australia Awards[42][45]
Anno Candidatura Premio Risultato
2007 Keep Your Hands off My Girl Scelta degli spettatori Vincitore/trice
Miglior gruppo Candidato/a
Miglior video rock Candidato/a
MTV Europe Music Awards[42][46][47][48]
Anno Candidatura Premio Risultato
2003 Good Charlotte Miglior rock Candidato/a
Good Charlotte Miglior nuovo artista Candidato/a
2004 Good Charlotte Miglior rock Candidato/a
2007 Good Charlotte Miglior gruppo Candidato/a
MTV Video Music Awards[42][49][50]
Anno Candidatura Premio Risultato
2003 Lifestyles of the Rich and Famous Scelta degli spettatori Vincitore/trice
Miglior video rock Candidato/a
Miglior video di un gruppo Candidato/a
2004 Hold On Miglior video di un gruppo Candidato/a
Scelta degli spettatori Candidato/a
MTV Video Music Awards Japan[42][51]
Anno Candidatura Premio Risultato
2004 The Anthem Miglior video rock Vincitore/trice
MuchMusic Video Awards[42][52]
Anno Candidatura Premio Risultato
2003 The Anthem Scelta delle persone: gruppo internazionale preferito Vincitore/trice
Nickelodeon Australian Kids' Choice Awards[42][53]
Anno Candidatura Premio Risultato
2007 Good Charlotte Gruppo internazionale preferito Vincitore/trice
NRJ Music Awards[42][54]
Anno Candidatura Premio Risultato
2004 Good Charlotte Miglior gruppo internazionale Vincitore/trice
  1. ^ (EN) Good Charlotte, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ Perché questa band si chiAIMa così? vol.1, su Aim A Trabolmeicher, 19 giugno 2018. URL consultato il 19 novembre 2020.
  3. ^ Wartofsky, Alona, Mastering the Geek Tragedy, in The Washington Post, 12 novembre 2000. URL consultato il 25 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2018).
  4. ^ [1]
  5. ^ [2]
  6. ^ [3]
  7. ^ [4]
  8. ^ [5]
  9. ^ [6]
  10. ^ [7]
  11. ^ James Montgomery, Tim Kash, Good Charlotte Fill Blink-182's Void On Next LP, su mtv.com, MTV Networks, 18 novembre 2008. URL consultato il 19 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2008).
  12. ^ GoodCharlotte.com (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2009).
  13. ^ Gowhere Hip Hop EXCLUSIVE Interview: Chamillionaire, su gowherehiphop.com. URL consultato il 27 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2009).
  14. ^ I Good Charlotte cestinano il nuovo 'Cardiology' e cominciano da capo, su rockol.it, rockol.it, 25 gennaio 2010. URL consultato il 24 agosto 2010.
  15. ^ [8]
  16. ^ [9]
  17. ^ (EN) PETA's 25th Anniversary Gala and Humanitarian Awards Show, su Peta2.com. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2012).
  18. ^ (EN) Good Charlotte Take On KFC, su Peta2.com. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2012).
  19. ^ (EN) Daniel Burt, Sold out for a poultry sum, su brisbanetimes.com.au, Brisbane Times, 12 dicembre 2012. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2014).
  20. ^ Darcie Wilder, How I Learned To Love Good Charlotte Again, su mtv.com, MTV, 19 luglio 2016. URL consultato il 16 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2022).
  21. ^ Catherine P. Lewis, Being Good With Good Charlotte, in The Washington Post, 23 ottobre 2006.
  22. ^ Michael Azerrad, Punk's Earnest New Mission, in The New York Times, 4 gennaio 2004.
  23. ^ MacKenzie Wilson, Good Charlotte | Biography & History, su AllMusic.
  24. ^ Good Charlotte on Apple Music, su music.apple.com, Apple Music. URL consultato il 18 maggio 2021.
  25. ^ Brooke Carter, When happened to Benji Madden, su gazettereview.com, The Gazette Review, 16 marzo 2017.
  26. ^ Gary Graff, The Young and the Hopeful, in Billboard, vol. 119, n. 6, 10 febbraio 2007, p. 38, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP).
  27. ^ Maria Sherman, The Emo Revival: Why Mall Punk Nostalgia Isn't Fading Away, su Fuse.tv, 17 dicembre 2015.
  28. ^ Jacob Jardel, 22 Bands That Made Emo Cool, su The Odyssey Online, 1º agosto 2016.
    «Despite more typical associations with pop-punk, the group put out some well-known emo tracks for popular listening.»
  29. ^ Abby Schreiber, What Your Favorite Emo Bands Look Like In 2014, su Paper Magazine, 25 aprile 2014. URL consultato il 16 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2022).
  30. ^ Christian Hoard, Good Charlotte: The Polite Punks, in Rolling Stone, 1º maggio 2003.
  31. ^ Austin Cassidy, The 10 best Good Charlotte songs, su axs.com, AXS, 3 dicembre 2014.
  32. ^ Paola Perez, Good Charlotte will bring their 'Generation Rx' fall tour to Orlando, su Orlando Weekly, 9 luglio 2018. URL consultato il 10 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2021).
  33. ^ Jim McGuire, Good Charlotte and the Cool Kids rock the Show 2008, in The Observer, 1º settembre 2008.
  34. ^ Dylan Tuck, New: Good Charlotte share new single, 'Last December'!, in Dead Press!, 18 dicembre 2020. URL consultato il 18 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2021).
  35. ^ Noelle Devoe, Good Charlotte is Back With New Music — Listen Now!, in Seventeen, 4 novembre 2015.
  36. ^ Get your skate punks on, in Hot Press, 17 dicembre 2002.
  37. ^ Eric Renner Brown, Good Charlotte share snippet of new music, hint at return, in Entertainment Weekly, 5 novembre 2015.
  38. ^ Bruce Britt, Good Charlotte Makes Great Music, su bmi.com, Broadcast Music, Inc., 19 maggio 2004.
  39. ^ a b Alona Wartofsky, Mastering the Geek Tragedy, in The Washington Post, 12 novembre 2000.
  40. ^ Natalie Nichols, The people's punks, in Los Angeles Times, 5 giugno 2003. URL consultato il 17 maggio 2021.
  41. ^ Joe D'Angelo, How Green Day's Dookie Fertilized A Punk-Rock Revival, su mtv.com, MTV, 15 settembre 2004. URL consultato il 16 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2014).
  42. ^ a b c d e f g h (EN) Good Charlotte, su rockonthenet.com, Rock on the Net. URL consultato l'11 novembre 2020.
  43. ^ (EN) SOAD Set To Score Big At The Kerrang! Awards – Get Voting Then Watch The Video For 'Question?', su sonybmg.com.au, Sony BMG. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2008).
  44. ^ (EN) Backstage gossip from Kerrang! Awards 2003, BBC, 22 agosto 2003. URL consultato l'11 novembre 2020.
  45. ^ (EN) The 3rd MTV Australia Video Music Awards, su tv.com, TV. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2008).
  46. ^ (EN) MTV Europe Music Awards: The winners, BBC, 6 novembre 2003. URL consultato l'11 novembre 2020.
  47. ^ (EN) MTV Europe Awards 2004: The winners, BBC, 18 novembre 2004. URL consultato l'11 novembre 2020.
  48. ^ (EN) 2007 MTV Europe Music Awards – Nominees, su mtv.com, MTV. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2015).
  49. ^ (EN) MTV Video Music Awards – 2003, su mtv.com, MTV. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2008).
  50. ^ (EN) MTV Video Music Awards – 2004, su mtv.com, MTV. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2010).
  51. ^ (EN) Ayumi Hamasaki, Namie Amuro & Mika Nakashima Triumph At The MTV Video Music Awards Japan 2004, su game.mtvasia.com, MTV Asia. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2008).
  52. ^ (EN) 2003 MuchMusic Video Awards Winners, su Billboard. URL consultato l'11 novembre 2020.
  53. ^ (EN) Emily Dunn, Bindi's a big fave – and Zac's just hot, su The Sydney Morning Herald, 11 ottobre 2007. URL consultato l'11 novembre 2020.
  54. ^ (EN) Maroon5 Tapped For Honda Civic Tour, su Billboard, 28 gennaio 2005.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN156211731 · ISNI (EN0000 0001 2364 9257 · LCCN (ENno2001095092 · GND (DE10332698-4 · BNF (FRcb144778749 (data)
  Portale Punk: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di musica punk