Gens Ateia
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Magistrature della gens Ateia | |
---|---|
Periodo | Repubblica romana e Impero romano |
Consolati | 1 |
Tribunati consolari | 1 |
Dittature | - |
Censure | - |
Magistri equitum | - |
Decemvirati | - |
Tribunati della plebe | 1 |
La gens Ateia era una famiglia plebea dell'antica Roma. Non è nota per essere stata particolarmente grande o importante ed è conosciuta per un piccolo numero di individui.[1]
Membri
[modifica | modifica wikitesto]- Gaio Ateio Capitone, tribuno della plebe nel 55 a.C., famoso per aver annunciato terribili disgrazie a causa della partenza di Marco Licinio Crasso per la Siria.
- Gaio Ateio Capitone, uno dei più distinti giuristi a cavallo tra il I secolo a.C. ed il I d.C, fu console suffectus nel 5.
- Lucio Ateio Pretestato, soprannominato Filologo, noto grammatico del I secolo a.C.
- Ateio Santo, una forma scorretta di Tito Aio Santo, oratore ed insegnante dell'imperatore Commodo.[2][3][4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) William Smith (a cura di), Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.
- ^ Anthony Richard Burley, Marco Aurelio (Routledge, 1966, 1987), p. 197.
- ^ Anthony Richard Burley, Vite degli ultimi Cesari (Penguin, 1976), p. 161.
- ^ E.L. Bowie, "The Importance of Sophists," Later Greek Literature (Cambridge University Press, 1982), p. 59.