Diosmina
Diosmina | |
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Nome IUPAC | |
5-idrossi-2-(3-idrossi-4-metossifenil)- 7-[(2S,3R,4S,5S,6R)-3,4,5-triidrossi -6-[[(2R,3R,4R,5R,6S) -3,4,5-triidrossi-6-metilossan-2-il]ossimetil]ossan-2-il]ossicromen-4-one | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C28H32O15 |
Massa molecolare (u) | 608,545 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 208-289-7 |
Codice ATC | C05 |
PubChem | 5281613 |
DrugBank | DBDB08995 |
SMILES | CC1C(C(C(C(O1)OCC2C(C(C(C(O2)OC3=CC(=C4C(=C3)OC(=CC4=O)C5=CC(=C(C=C5)OC)O)O)O)O)O)O)O)O |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Orale |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | --- [1] |
La diosmina è una molecola semisintetica (modificata a partire dalla molecola di esperidina), appartenente alla famiglia dei flavonoidi. È un farmaco flebotropico utilizzato come vasoprotettore in tutte quelle patologie nella quale si evidenzia un deficit delle strutture dei vasi sanguigni, ad esempio nell'insufficienza venosa cronica, nella malattia emorroidale acuta e cronica e come terapia adiuvante dopo l'emorroidectomia. A seconda della legislazione vigente nei diversi stati, diosmina può essere venduta sotto prescrizione medica (come avviene in Italia ed in alcuni paesi europei), o come integratore alimentare come negli Stati Uniti ed in buona parte d'Europa. In Italia la molecola è venduta anche come integratore ma solo a bassi dosaggi. Gli studi clinici non sono stati conclusivi e fino ad oggi nessuna review è stata pubblicata sul suo uso nelle vasculopatie.[2][3]
L'aglicone della diosmina è la diosmetina. In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Pharmaday Pharmaceutical con il nome commerciale di Venosmine e da altre società come medicinale equivalente
Studi effettuati sui ratti diabetici hanno evidenziato che diosmina è efficace nel trattare l'iperglicemia.[4] È stato anche ipotizzato che diosmina potrebbe avere un ruolo nel trattamento di alcune malattie neurodegenerative, come la malattia di Alzheimer, e la sua attività anti-infiammatoria ed anti-apoptotica è stata dimostrata nelle cellule neuronali, in vitro.[5]
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]Diosmina agisce a livello della parete dei vasi di capacitanza, prolunga l'effetto vasocostrittore della noradrenalina, ripristinando un normale tono venoso e riducendo la capacitanza, la distensibilità e la stasi. Questa azione incrementa il ritorno venoso e ciò riduce l'ipertensione venosa. A livello di microcircolo, e particolarmente sui capillari, il farmaco agisce incrementando la resistenza e riducendo la permeabilità dei vasi. Diosmina inoltre aumenta il drenaggio linfatico mediante l'incremento della frequenza e dell'intensità delle contrazioni linfatiche, aumentando la funzionalità della rete capillare linfatica. Il farmaco riduce l'espressione delle molecole di adesione (quali la ICAM1, VCAM1), inibendo l'adesione, la migrazione e l'attivazione dei leucociti a livello dei capillari. Ciò induce una netta diminuzione nel rilascio dei mediatori dell'infiammazione, principalmente radicali liberi d'ossigeno e prostaglandine (PGE2, PGF2a)..
Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]Dopo somministrazione per via orale diosmina è rapidamente assorbita dal tratto gastrointestinale. La concentrazione plasmatica massima (Cmax)viene raggiunta dopo 2-4 ore (Tmax) dalla somministrazione.
Tossicologia
[modifica | modifica wikitesto]Diosmina sulla base delle prove tossicologiche effettuate, risulta praticamente priva di tossicità per somministrazione unica. La DL50 nel ratto è pari a 4000 mg/kg per os e 2000 mg/kg per via intraperitoneale. La DL50 nel topo è stata di 2000 mg/kg per os e 2000 mg/kg per via intraperitoneale.
Usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]Viene utilizzato per il trattamento degli stati di fragilità dei vasi sanguigni. Trova perciò applicazione nell'insufficienza venosa cronica,[6] nella terapia contro le emorroidi (sia negli attacchi acuti che cronici, sia esterne che interne),[7] nella terapia post operatoria di emorroidectomia per ridurre il sanguinamento.[8] Nel controllo delle emorroidi può essere affiancata dall'esperidina. In generale viene utilizzata per curare o prevenire gli stati di fragilità capillare (tra cui ecchimosi, ematomi, porpora, emorragie delle gengive).
Effetti collaterali ed indesiderati
[modifica | modifica wikitesto]Diosmina assunta alle dosi consigliate risulta generalmente ben tollerata. Raramente nel corso del trattamento si verificano effetti avversi. Sono stati comunque segnalati casi di epigastralgia, nausea, diarrea, e sindrome vertiginosa sempre di entità modesta e tale da non richiedere l'interruzione della terapia.
Controindicazioni
[modifica | modifica wikitesto]L'unica reale ed effettiva controindicazione alla assunzione di diosmina è rappresentata dalla ipersensibilità nota verso il principio attivo oppure uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmaceutica.
Dosi terapeutiche
[modifica | modifica wikitesto]La dose consigliata negli adulti è pari a 300 mg ogni 12 ore, a intervalli regolari. In condizioni particolari (flebiti acute, crisi emorroidali, fragilità capillari acute con complicanze emorragiche) la posologia può essere tranquillamente incrementata fino ad un dosaggio doppio rispetto a quello usuale. Quando siano stati raggiunti i risultati desiderati, dopo un periodo di mantenimento di almeno 2 - 6 settimane, si può iniziare a diminuire la posologia fino al raggiungimento di una dose di mantenimento di 150 mg 2 volte al giorno.
Interazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Clorzoxazone, diclofenac, farmaci substrato della glicoproteina-P, metronidazolo: alcuni studi clinici di interazione hanno evidenziato che diosmina è in grado di inibire il metabolismo di questi farmaci determinando perciò un aumento del loro picco plasmatico e dell'AUC.
- Warfarin: la terapia di associazione con diosmina sembra essere senza rischio. Rimane comunque opportuno monitorare segni e sintomi (ad esempio cefalea) riconducibili a emorragia intracranica.
Gravidanza e allattamento
[modifica | modifica wikitesto]Studi sperimentali effettuati sul ratto e sul coniglio durante il periodo organogenetico della gravidanza, con dosaggi fino a 100 mg/kg/die, non hanno evidenziato alcuna attività teratogena né tossicità fetale. Non esistono studi clinici che mettano in evidenza effetti dannosi sul feto o più in generale sulla donna gravida. Si ritiene tuttavia precauzionalmente opportuno evitare la somministrazione di diosmina nel primo trimestre di gravidanza.
Avvertenze
[modifica | modifica wikitesto]Bambini: sulla base delle scarse informazioni disponibili in letteratura, l'uso della diosmina nei pazienti pediatrici non è raccomandato[9].
Fruttosio: la presenza di fruttosio fra gli eccipienti controindica la specialità medicinale in caso di fruitori con intolleranza ereditaria al fruttosio[9].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 07.05.2014
- ^ L. Veverková, J. Kalac; V. Jedlicka; J. Wechsler, [Analysis of surgical procedures on the vena saphena magna in the Czech Republic and an effect of Detralex during its stripping]., in Rozhl Chir, vol. 84, n. 8, Aug 2005, pp. 410-2, 414-6, PMID 16218350.
- ^ G. Danielsson, C. Jungbeck; K. Peterson; L. Norgren, A randomised controlled trial of micronised purified flavonoid fraction vs placebo in patients with chronic venous disease., in Eur J Vasc Endovasc Surg, vol. 23, n. 1, Jan 2002, pp. 73-6, DOI:10.1053/ejvs.2001.1531, PMID 11748952.
- ^ Pari Leelavinothan, Subramani Srinivasan, Antihyperglycemic effect of diosmin on hepatic key enzymes of carbohydrate metabolism in streptozotocin-nicotinamide-induced diabetic rats, in Biomedicine & Pharmacotherapy, vol. 64, n. 7, Set 2010, pp. 477-481.
- ^ SL. Dholakiya, KE. Benzeroual, Protective effect of diosmin on LPS-induced apoptosis in PC12 cells and inhibition of TNF-α expression., in Toxicol In Vitro, vol. 25, n. 5, Aug 2011, pp. 1039-44, DOI:10.1016/j.tiv.2011.04.003, PMID 21477647.
- ^ JP. Van Gysel, R. Veroft, Clinical study of Diosmine (4,601 SE) in phlebological practice in cases of venous insufficiency., in Phlebologie, vol. 26, n. 2, Apr-Giu 1973, pp. 263-72, PMID 4741752.
- ^ JP. Peeters, Value of a new therapeutic agent, diosmine, in proctology., in Brux Med, vol. 53, n. 10, Ott 1973, pp. 591-4, PMID 4761153.
- ^ D. Kecmanović, M. Pavlov; M. Ceranić; A. Sepetkovski; P. Kovacevi; A. Stamenković, [PHLEBODIA (diosmine): a role in the management of bleeding nonprolapsed hemorrhoids]., in Acta Chir Iugosl, vol. 52, n. 1, 2005, pp. 115-6, PMID 16119324.
- ^ a b Pharmamedix: Diosmina http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Diosmina&vo=Avvertenze Archiviato il 28 gennaio 2013 in Internet Archive.
Altri progetti
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