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Jean Mairet

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Jean Mairet

Jean Mairet (Besançon, 10 maggio 1604Besançon, 31 gennaio 1686) è stato un drammaturgo e diplomatico francese.

Jean Mairet nacque in una famiglia cattolica emigrata dalla Vestfalia a Besançon durante la Riforma protestante, ma rimase orfano già in giovane età.[1]

La sua carriera scolastica incominciò a Besançon, proseguì a Parigi, a causa di un'epidemia di peste,[1] presso il Collegio dei Grassins,[2]dopo di che Mairet si recò a Fontainebleau per prendere contatti con la corte, dove strinse amicizia con il duca di Montmorency,[1] ottenendo i suoi favori e conobbe il poeta Théophile de Viau, che divenne il suo consigliere letterario.[1] Negli anni precedenti alla sua attività letteraria, si impegnò anche come uomo d'armi, in una spedizione contro i protestanti di La Rochelle e si distinse in due battaglie.[1]

Successivamente la sua vita si caratterizzò per una prima parte di intensa e importante attività letteraria e diplomatica, tramite la quale ebbe rapporti con Richelieu e Mazzarino, e per un secondo periodo in cui Jean Mairet fu esiliato da quest'ultimo nel 1653,[3] a causa dei suoi rapporti con il movimento della Fronda e solo dopo la pace dei Pirenei a chiusura della guerra franco-spagnola, ritornò a Besançon stando lontano dalla vita pubblica.[4][5]

Mairet ottenne un buon successo con la sua opera d'esordio, la tragicommedia pastorale La Sylvie (1628), così come con i lavori successivi, tra i quali Chriséide et Arimand (1630).[5][6][7][3]

La Silvanire ou La morte-vive (1631) divenne un modello del genere, anche se nella prefazione Mairet menzionò Torquato Tasso e Battista Guarini come fonte di ispirazione.[4][3]

La commedia Les Galanteries du duc d'Ossonne (1632), suscitò dibattiti e clamore, dopo di che compose la tragicommedia La Virginie (1635), le tragedie Le Marc-Antoine, ou la Cléopâtre (1635) e Le Grand et Dernier Soliman (1635), traduzione-adattamento de Il Solimano di Prospero Bonarelli Della Rovere.[4][7][3]

L'opera di Mairet più importante che gli diede notorietà risultò la tragedia La Sophonisbe (ispirata a Sofonisba del 1524, la prima tragedia regolare della letteratura moderna, scritta da Gian Giorgio Trissino), rappresentata nel 1634, che fu la prima tragedia regolare francese, per l'osservanza rigorosa delle tre unità dei testi classici, e che diventerà il modello di riferimento della tragedia francese.[5][4][7][3][2]

Successivamente Mairet scrisse le tragicommedie L'Illustre corsaire (1636) e Le Roland Furieux (1640) e partecipò alla "querelle" su Il Cid di Pierre Corneille,[3][2] con il quale polemizzò in alcuni libelli,[5]ma proprio il sorgere della celebrità di Corneille concise con il declinare della sua fama, anche se Mairet si dimostrò importante per l'evoluzione del teatro francese,[4] grazie alla sua bravura di rinnovare temi convenzionali con abilità drammatica e scrittura arguta.[7]

Opere principali

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  • La Sylvie, 1628;
  • Chriséide et Arimand, 1630;
  • La Silvanire ou La morte-vive, 1631;
  • Les Galanteries du duc d'Ossonne, 1632;
  • La Sophonisbe, 1634;
  • La Virginie, 1635;
  • Le Marc-Antoine, ou la Cléopâtre, 1635;
  • Le Grand et Dernier Soliman, 1635;
  • L'Illustre corsaire, 1636;
  • Le Roland Furieux, 1640.
  1. ^ a b c d e (EN) Jean Mairet, su enotes.com. URL consultato il 31 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2019).
  2. ^ a b c (FR) Jean Mairet, su babelio.com. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  3. ^ a b c d e f Jean Mairet, su girodivite.it. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  4. ^ a b c d e le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 182.
  5. ^ a b c d Jean Mairet, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  6. ^ Jean Mairet, Théâtre complet, Tome II: Chryséide et Arimand, La Sylvie, La Silvanire ou la Morte-vive, su journals.openedition.org. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  7. ^ a b c d (EN) Jean Mairet, su britannica.com. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  • (FR) Gaston Bizos, Étude sur la vie et les œuvres de Jean de Mairet, Parigi, Ernest Thorin, 1877.
  • (EN) William A. Bunch, Jean Mairet, Boston, Twayne, 1975.
  • Giovanni Dotoli, La Datazione del teatro di Jean Mairet, Bari, Adriatica, 1971.
  • Giovanni Dotoli, Bibliographie critique de Jean Mairet, Bari, Adriatica, 1972.
  • Giovanni Dotoli, Jean Mairet, dalla finzione alla realtà : con la corrispondenza diplomatica inedita in edizione critica, Bari, Adriatica, 1974.
  • (FR) Giovanni Dotoli, Matière et dramaturgie dans le théâtre de Jean Mairet, Parigi, Nizet, 1976.
  • Giovanni Dotoli, Il Cerchio aperto : la drammaturgia di Jean Mairet, Bari, Adriatica, 1977.
  • (FR) Giovanni Dotoli, Le Langage dramatique de Jean Mairet : structures stylistiques et idéologie, Parigi, Nizet, 1978.
  • (EN) Burf Kay, The Theatre of Jean Mairet: the Metamorphosis of Sensuality, La Haye, Parigi, Mouton, 1975.
  • (FR) Philip Tomlinson, Jean Mairet et ses protecteurs : une œuvre dans son milieu, Parigi, 1983.

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