Lucio Manlio Vulsone Longo
Lucio Manlio Vulsone Longo | |
---|---|
Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Lucius Manlius Vulso Longus |
Gens | Manlia |
Consolato | 256 a.C. 250 a.C. |
Lucio Manlio Vulsone Longo (in latino Lucius Manlius Vulso Longus; fl. 256 a.C.–250 a.C.) è stato un console della Repubblica romana che operò in modo notevole nel corso della prima guerra punica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Durante il suo consolato nel 256 a.C., assieme al collega Marco Atilio Regolo guidò alla vittoria la flotta romana nella battaglia di Capo Ecnomo (l'odierna Licata)[1], dopo la quale le legioni di Roma riuscirono a invadere il territorio cartaginese in Africa.
Dopo le prime vittorie negli scontri seguiti alla presa di Aspide e con la caduta di Cartagine vista come probabile, Roma ordinò che un console rimanesse in Africa e un altro tornasse con la flotta. Tornò Vulsone Longo con la maggior parte delle navi, il bottino e la grande massa dei prigionieri e schiavi (circa 20.000) e celebrò il trionfo per la vittoria nella battaglia navale di Capo Ecnomo. Marco Atilio Regolo rimase in Africa con quaranta navi, quindicimila fanti e cinquecento cavalieri[2].
Vulsone Longo fu nuovamente console nel 250 a.C. avendo come collega Gaio Atilio Regolo figlio del collega che aveva lasciato in Africa[3]. In veste di console guidò la prima fase dell'assedio di Lilibeo ma con risultati poco incisivi. Dopo un primo promettente inizio con la conquista e distruzione di sette torri, la reazione dei cartaginesi guidati da Annibale (figlio di quell'Amilcare che da Vulsone Longo era stato sconfitto a Capo Ecnomo, fece rallentare e fermare le forze romane che furono dirottate verso la sede del comando cartaginese a Trapani.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tito Livio, Ab Urbe condita libri, Newton Compton, Roma, 1997. ISBN 88-8183-768-4
- Polibio. Storie, Rizzoli, Milano, 2001. ISBN 88-17-12703-5.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]