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Masturbazione

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Gustav Klimt, disegno del 1913

Citazione sulla masturbazione.

  • – Allora, sei quasi perfetto, adesso va' a sturarti il piffero e sei pronto.
    – Eh?
    – Va' a sturarti il piffero.
    – Che vuol dire "va' a sturarti il piffero"?
    – Bisogna massaggiare il collo al pollo prima d'un appuntamento importante, no? Dimmi che strozzi l'anguilla prima d'un appuntamento importante, dimmelo. Oh, mio Dio! Questo non frusta il cobra prima di un appuntamento importante... Ma sei pazzo? È come andare in giro con un'arma carica. Ma certo, ecco perché sei agitato. (Tutti pazzi per Mary)
  • Certo che sono un medico... Anzi devo proprio andare. Sai, tengo un corso sulla masturbazione... Se no cominciano senza di me... (Zelig)
  • – Che iella per Handjob. Lo stavano per far tornare a casa per malattia.
    – Perché, che malattia?
    – Si faceva dieci seghe al giorno.
    – Ma che dici, minimo dieci al giorno.
    – La settimana scorsa l'hanno mandato a farsi visitare da uno psichiatra della Marina... e questo matto mentre sta in sala d'aspetto si mette a farsi una sega. Articolo 8, congedo immediato. (Full Metal Jacket)
  • Confessare a una donna di essersi masturbati pensandola è uno dei complimenti più belli che esistono. (Franco Califano)
  • Devo ammettere, perché no, che anch'io ero un discreto masturbatore, quando ero un po' più giovane. Io lo chiamavo stantuffare il salame, sì, sai, strapazzare il vecchio capitone. Ma non l'ho mai fatto con i cibi cotti... (American Pie)
  • Diffidate dalle donne che dicono di non toccarsi, lo fanno tutte, solo che si vergognano di dirlo, ma è una cosa naturale e fisiologica... lo faccio anch'io quando ho voglia, non capisco perché i maschi lo ammettano senza problemi mentre per molte donne è un ancora tabù. (Luana Borgia)
  • E allora il compagno mi spiegò che non occorreva aspettar tanto dato che uno poteva arrangiarsi da solo facendo così e così e se volevo provare non avevo che da andare al gabinetto e chiudermi dentro, e naturalmente lo feci subito poiché c'era tutto quel groviglio torbido dell'Es che premeva per sopraffarmi e in verità ciò che provai nelle solitarie manovre fu un piacere tale da sconvolgere la mia fragile costruzione etica, uno partiva dalla parte più impura e peccaminosa del corpo e si innalzava davvero fino alle soglie del paradiso ma poi precipitava giù con la propria coscienza devastata dal peccato e dalla vergogna, come si sarebbe potuto più andare in chiesa e farsi vedere da Dio, benché Dio fosse lì a guardare anche nei gabinetti o la sera nel letto quando spegnevano la luce grande della camera e l'assistente si ritirava dietro la sua tenda nell'angolo, o in qualsiasi altro luogo dove uno commettesse peccato o ne parlasse o ne pensasse compiacendosene, sempre Dio onnipotente era lì a condannare e io non osavo più alzare gli occhi al tabernacolo sull'altare maggiore o anche solo al lumicino che indicava la presenza di Gesù nel Sacramento se prima almeno non mi ero confessato dei miei orrendi peccati, fortuna che c'era la confessione per mondarsi l'anima. (Giuseppe Berto)
  • E così il secolo dei Lumi, che per Kant segna "l'emancipazione dell'umanità da uno stato di minorità", di fronte alla masturbazione si rivela molto più arretrato, ossessivo e persecutorio di quanto non siano stati i secoli precedenti, regolati dalla religione che forse, più della ragione, ha dimestichezza con la carne e con le sofferenze della sua solitudine. (Umberto Galimberti)
  • Ehi, non denigrare la masturbazione: è sesso con qualcuno che amo. (Io e Annie)
  • Era solito [Diogene di Sinope] masturbarsi in luogo pubblico e considerare: «Magari potessi placare la fame, stropicciandomi il ventre». (Diogene Laerzio)
  • Io ho avuto intuizioni nel campo dell'esplorazione sessuale neanche sognato dal resto dei cosiddetti scienziati. [...] fui anche il primo a stabilire una relazione tra gli eccessi della masturbazione e la vocazione per la politica. (Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere))
  • La cenerentola delle pratiche erotiche, la masturbazione, nei beati anni del castigo saliva diritta al cielo, radunando attorno a sé occhiuti stormi di angeli. Un gran bel peccare, che mai aveva fine. Altro che le futili sveltine, la sessuofobia ecclesiale si faceva garante di un preliminare infinito, dove il teatro dell'innocenza e della colpa esibiva portentose scenografie, la confessione in primis. (Umberto Silva)
  • La masturbazione è gratuita, pulita, comoda, e non presenta il pericolo di fare torti ad altri... e poi non devi tornare a casa al freddo. Ma è solitaria. (Robert Anson Heinlein)
  • La masturbazione è la prima attività sessuale del genere umano: nel secolo XIX era una malattia; nel XX è una cura. (Thomas Szasz)
  • La smorfiosetta | A piene mani | Scuote il batacchio | Del ragazzotto. || Felice il pargolo | Ben scappellato | Gode e sputacchia | Da ogni lato. || L'infante radiosa | Vedendo il latte | E curiosa | Del nuovo fatto, | | Annusa una goccia | In punta alla tetta. | Suvvia, bisboccia, | Perbacco, di fretta! (Paul Verlaine)
  • Masturbarsi è come pregare, c'è la stessa partecipazione dell'anima. (Zucchero)
  • Non è perché le parti sessuali entrano in gioco che si è obbligati a definire ciò sessualità: io posso, se voglio, ficcare il mio pene in una porta, ma quel che faccio non è sessualità. (Fabrice Hadjadj)
  • Oggi dicono che l'autoerotismo in età puberale preserva dalla delinquenza minorile. Ma non me lo potevano dire prima? Quanti spaventi di meno, confessioni, fioretti, mea culpa. (Marcello Marchesi)
  • Oh Jim devi smetterla di masturbarti, ti fonde il cervello! (American Pie - Il matrimonio)
  • Per masturbazione si deve intendere l'eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un piacere venereo. [...] Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale dei soggetti e per orientare l'azione pastorale, si terrà conto dell'immaturità affettiva, della forza delle abitudini contratte, dello stato d'angoscia o degli altri fattori psichici o sociali che possono attenuare, se non addirittura ridurre al minimo, la colpevolezza morale. (Catechismo della Chiesa Cattolica)
  • Quale che sia il valore di certi argomenti d'ordine biologico o filosofico, di cui talvolta si sono serviti i teologi, di fatto sia il magistero della Chiesa – nella linea di una tradizione costante –, sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato. La ragione principale è che, qualunque ne sia il motivo, l'uso deliberato della facoltà sessuale, al di fuori dei rapporti coniugali normali, contraddice essenzialmente la sua finalità. [...] Anche se non si può stabilire con certezza che la Scrittura riprova questo peccato con una distinta denominazione, la tradizione della Chiesa ha giustamente inteso che esso veniva condannato nel Nuovo Testamento, quando questo parla di «impurità», di «impudicizia», o di altri vizi, contrari alla castità e alla continenza. (Persona humana)
  • Quanto alla masturbazione femminile, posso dire molto poco, avendola sperimentata a lungo ma con scarsi risultati. Forse non avrei dovuto sperimentarla su di me. (Aldo Busi)
  • Questo vizio, che la vergogna e la timidità trovano tanto comodo, ha di più una grande attrazione per le immaginazioni vivaci; è quella di disporre, per così dire, di tutto il sesso, e di far servire ai loro piaceri la beltà che le tenta, senza aver bisogno di ottenere la sua confessione. (Jean-Jacques Rousseau)
  • Recentemente, quando sono da solo, cerco di farla finita con la masturbazione. Chiedo a me stesso: ma perché non mi posso essere soltanto amico? (Richard Lewis)
  • Ricordo ancora la prima volta che mi sono masturbato. Ero un po' spaventato dai sensi di colpa. Sono andato in camera mia, ma mi sono dimenticato di chiudere la porta a chiave. Così quando stavo proprio per concludere, all'improvviso è entrato il papa. Lui fu molto comprensivo, ma non dimenticherò mai l'espressione sul volto delle guardie svizzere! (Rat-Man)
  • Spesso, mentre suono la chitarra o lavoro su qualche pezzo, mi viene un'erezione così forte che devo subito masturbarmi. Certe volte però mi trattengo, perché ho paura che l'orgasmo possa danneggiare la mia creatività. (John Frusciante)
  • Tra i seguaci entusiasti di Tissot [il medico svizzero Samuel Auguste Tissot] incontriamo Rousseau e Kant, per i quali chi si masturba non è dissimile dal "suicida" che distrugge con un gesto la vita che il masturbatore sacrifica nel tempo. (Umberto Galimberti)
  • Una sera ho visto alla televisione uno scienziato asserire che un uomo non può avere nella vita più di tremila orgasmi. Ora, io mi masturbo tutti i giorni, non proprio tutti ma quasi: diciamo che ci so' dei giorni che non me le fo' però ci son dei giorni che me ne fo' due, sicché... Se in un anno, trecen'sessantacinque giorni, a essere buoni leviamone sessantacinque, diciamo trecento in un anno. Di'o bene? Indi per cui... io ho iniziato a masturbarmi a dodic'anni, ora c'ho trent'anni, sicché è diciott'anni che mi masturbo. Quindi, trecento pe' ddiciotto... allora fa tre, sei, nove, dodici, quindici, milleotto, dumila, dumiladue, dumilaquattro... una sega che riportavo... Cinquemilaquattro... sono fuori di du'milaquattrocento. E che vuol dire? Vuol dire che so' fuori dalle regole? Ormai non posso più tornare indietro... Lo sai che? Ho fatto du'milaquattro, [mentre spegne la luce] fo' du'milaquattro e uno, vai! (Lucignolo)
  • Una volta ho conosciuto un tizio che... che... si masturbava... così tanto... che fini per innamorarsi della propria mano. L'amava così tanto che cominciò a parlarci. Le disegnò i lineamenti con la biro, e le diede un nome: Muriel. E dopo un po' Muriel cominciò a rispondergli. Lui la agghingdava con dei vestitini fatti apposta, le metteva rimmel e rossetto e di notte... lei piano piano si abbassava. E lo amava con amore appassionato. Una notte, saranno state le tre, il tizio si sveglia tutto sudato e sente provenire dall'appartamento accanto tutta una serie di gemiti, mugolii. Abbassa lo sguardo sulla mano, ma non la trova, è scomparsa. C'è solo un moncherino insanguinato. Sicché il tizio esce barcollando sul pianerottolo e nota che la porta del vicino è aperta. Infila la testa dentro e cosa vede, sul letto? Vede la sua mano, Muriel, tutta in ghingheri e truccatissima che sollazza il vicino di casa. È una storia vera. (E morì con un felafel in mano)

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