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Michel Debré

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Michel Debré (a sinistra) con il cancelliere tedesco Konrad Adenauer (1960)

Michel Debré (1912 – 1996), politico francese.

Citazioni di Michel Debré

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  • Al di là delle diverse forme di democrazia: governo parlamentare, governo presidenziale, governo di assemblea, c'è una più grossa distinzione – forse la sola precisa. Da una parte ci sono le democrazie basate soprattutto sui partiti, nelle quali, per questa ragione, il metodo di votazione, modificabile a volontà, viene fatto e disfatto per adeguarlo alle ambizioni e alle lotte dei partiti stessi. Dall'altra, ci sono le democrazie basate soprattutto su un metodo di votazione che è stabile, semplice, rispettato, che produce una chiara maggioranza: quindi il sistema dei partiti è organizzato in modo da adattarsi a questo metodo di votazione.[1]

Citazioni su Michel Debré

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  • Egli vedeva nel suffragio universale e in un chiaro sistema di votazione la base essenziale della democrazia e, quindi, di un forte Stato moderno. Invidiava alla Gran Bretagna la semplicità e la stabilità del sistema a maggioranza relativa e a collegi elettorali uninominali. Deplorava l'usanza francese di considerare le leggi elettorali come un semplice meccanismo regolabile che i partiti politici si arrogavano il diritto di modificare a volontà. (David Thomson)
  • Michel Debré, riflettendo sulle qualità di uno Stato repubblicano, trovava che lo Stato in Francia era diventato inconsistente, decrepito, inefficiente. I rimedi da lui proposti nel 1947 erano di un triplice ordine: riorganizzazione dei settori e servizi amministrativi sul principio della alliance de la liberté et de la responsabilité; sistemi migliori di preparazione e di assunzione dei dipendenti e funzionari statali; rigido rafforzamento dell'autorità centrale sì da poter dare nuova forza di volontà e di intenti a tutto lo Stato. (David Thomson)

Note

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  1. La Mort de l'Ètat Répubblicain, 1947, p. 215: citato in David Thomson, Storia della Francia moderna dal 1870 al 1962 (Democracy in France - The Third and Fourth Republics), traduzione dall'inglese di Argia Micchettoni, Garzanti, 1963, p. 295.

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