Fueros de Valencia
I Fueros de Valencia sono state le principali leggi che hanno regolato il Regno di Valencia dal XIII secolo all'inizio del XVIII secolo e che funzionavano in modo simile ad un'odierna Costituzione, definendo e separando i poteri tra la casa reale, la nobiltà, il clero cattolico e le procedure giudiziarie.
Furono inizialmente concessi dal primo re di Valencia, Giacomo I d'Aragona[1][2] alla fine del 1238, poche settimane dopo la conquista della città, con il nome di Costum de València ed erano costituiti da circa 1500 articoli o privilegi e trattavano qualsiasi materia di diritto.[3] Nel 1261 Giacomo I ne ordinò la traduzione dal latino al valenciano e li promulgò come legge del Regno, con il nome ufficiale di Fueros de Valencia.
I Fueros rimasero in vigore per oltre quattro secoli finché non furono aboliti, insieme con quelli di Aragona, dai decreti di Nueva Planta firmati da Filippo V nel 1707.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Wounds and Wound Repair in Medieval Culture, BRILL, 5 ottobre 2015, p. 234, ISBN 978-90-04-30645-5. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ Storia della città di Valencia | Visit Valencia, su www.visitvalencia.com. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ (ES) Los fueros - Fomento del Autogobierno - Generalitat Valenciana, su Fomento del Autogobierno. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ (ES) Nacho Viñau, El día que Felipe V firmó los Decretos de Nueva Planta en 1707 y acabó con el Reino de Aragón - HOY ARAGÓN, su hoyaragon.es, 29 giugno 2022. URL consultato l'11 febbraio 2023.
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