Coordinate: 47°00′N 152°06′E

Isole Curili

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Isole Curili
Курильские острова
Le isole Curili e i confini stabiliti dai diversi trattati russo-nipponici
Geografia fisica
LocalizzazioneOceano Pacifico
Coordinate47°00′N 152°06′E
ArcipelagoCurili
Superficie15.600[1][2] km²
Numero isole56[1][2]
Dimensioni1.200[1][2] km
Altitudine massima(vulcano Alaid[3]) 2.285[4] m s.l.m.
Geografia politica
StatoRussia (bandiera) Russia
Circondario federaleEstremo Oriente
Oblast'  Sachalin
RajonSevero-Kuril'skij, Kuril'skij e Južno-Kuril'skij
Demografia
Abitanti18.730
Cartografia
Mappa di localizzazione: Circondario federale dell'Estremo Oriente
Isole Curili
Isole Curili
voci di isole della Russia presenti su Wikipedia

Le isole Curìli (in russo: Кури́льские острова́, Kuril'skie ostrova; in giapponese: 千島列島, Chishima rettō) costituiscono un arcipelago di 56[1][2] isole che si trovano tra l'estremità nordorientale dell'isola giapponese di Hokkaidō e la penisola russa della Kamčatka. Le isole Curili separano il mare di Ochotsk dal Pacifico settentrionale. Fanno parte dell'oblast' di Sachalin, suddivise nei seguenti rajon: Severo-Kuril'skij, Kuril'skij e Južno-Kuril'skij (Curili settentrionali, Curili e Curili meridionali). Queste isole sono note per essere soggette a frequenti e forti terremoti.

Le isole formano due creste parallele: la grande catena delle Curili (in russo Большая Курильская гряда?) e la piccola catena delle Curili (in russo Малая Курильская гряда?) chiamate anche isole Chabomai, che si estendono a sud per circa 100km, separate dalle prime dallo stretto Južno-Kuril’skij (in russo Южно-Курильский пролив?). Le isole sono delimitate da una stretta e profonda fossa (9 000-10 000 metri di profondità) che da esse prende il nome, la fossa delle Curili, e costituiscono la zona di subduzione, ovvero l'area in cui la placca pacifica s'inabissa al di sotto della placca di Ochotsk, in questo costituendo il prolungamento dell'arcipelago nipponico a sud e delle isole Aleutine a nord-est[5]. La subduzione è la causa dei frequenti terremoti e maremoti di elevata intensità che colpiscono l'isola[5]. Il terremoto registrato di maggiore intensità è stato di magnitudo momento 8,5 e avvenne il 13 ottobre 1963[6], mentre un terremoto di magnitudo momento 8,3 colpì la regione il 15 novembre 2006[7].

Lungo la catena di isole ci sono almeno 100 vulcani di cui 35 sono attivi.[2][8][9] Tra questi il vulcano Alaid[4], sull'isola di Atlasov, il Čikurački[10] e l'Ėbeko[11] su Paramušir (quest'ultimo è entrato in attività nell'agosto 2019), e il Rajkoke[12] sull'omonima isola.

Procedendo da nord-est verso sud-ovest le principali isole sono:

La piccola catena delle Curili
Isola di Atlasov — seconda isola settentrionale delle Curili, vista dall'alto
L'isola di Matua vista da quella di Rajkoke

Grande catena delle Curili

  • Curili settentrionali
    • Atlasov (Атласов, Araido / 阿頼度島)
    • Šumšu (Шумшу, Shumushu / 占守島)
    • Paramušir (Парамушир, Paramushiru, Horomushiro / 幌筵島)
    • Anciferov (Анциферова, Shirinki / 志林規島)
    • Makanruši (Маканруши, Makanru / 磨勘留島)
    • Onekotan (Онекотан, Onnekotan / 温禰古丹島)
    • Charimkotan (Харимкотан, Harimukotan, Harumukotan / 春牟古丹島)
    • Čirinkotan (Чиринкотан, 知林古丹島)
    • Ėkarma (Экарма, Ekaruma / 越渇磨島)
    • Šiaškotan (Шиашкотан, Shasukotan / 捨子古丹島)
  • Curili centrali
    • Rajkoke (Райкоке, 雷公計島)
    • Matua (Матуа, Matsuwa, Matsua / 松輪島)
    • Rasšua o Rasshya (Расшуа, Rasutsuwa, Rashowa, Rasuwa / 羅処和島)
    • Ušišir (Ушишир, Ushishiru / 宇志知島)
    • Ketoj (Кетой, Ketoi / 計吐夷島)
    • Simušir (Симушир, Shimushiru, Shinshiru / 新知島)
    • Broutona (Броутона, Buroton, Makanruru / 武魯頓島)
    • Čërnye Brat'ja (Чёрные Братья, 知理保以島):
      • Čirpoj (Чирпой, Chirihoi, Chieruboi / 知理保以島)
      • Brat Čirpoev (Брат-Чирпоев, Chirihoinan / 知理保以南島)
  • Curili meridionali
    • Urup (Уруп, Uruppu / 得撫島)
    • Iturup (Итуруп, Etorofu / 択捉島)
    • Kunašir (Кунашир, Kunashiri / 国後島)

Piccola catena delle Curili

  • Šikotan (Шикотан, 色丹島)
  • Chabomai (Хабомаи, Habomai Shotō / 歯舞諸島)
    • Polonskogo (Полонского, Taraku / 多楽島)
    • Zelënyj (Зелёный, Shibotsu / 志発島)
    • Jurij (Юрий, Juri / 勇留島)
    • Anučina (Анучина, Akijuri / 秋勇留島)
    • isole Dëmina (Дёмина, Harukaru / 春苅島)
    • Tanfil’eva (Танфильева, Suishō / 水晶島)
    • isolette Oskolki (Осколки, Kaiba / 海馬島)
    • Signal'nyj (Сигнальный, Kaigara / 貝殻島)
    • Rifovyj (Рифовый, Odoke / オドケ島)
    • Storoževoj (Сторожевой, Moemoshiri / 萌茂尻島)

Secondo la suddivisione giapponese, vengono denominate Curili settentrionali le isole da Atlasov ad Anciferov (Kita-chishima / 北千島); Curili centrali da Makanruši a Urup (Chubu-Chishima / 中部千島); e Curili meridionali da Iturup alle Chabomai (Minami-chishima / 南千島); queste ultime sono definite dal Giappone come "Territori del nord"[13].

Il clima dell'arcipelago è umido e temperato in estate (fino a 15 °C) e tipicamente siberiano in inverno (temperature medie di -12 °C e forti venti che spirano gelidi dal continente asiatico). I porti diventano pressoché impraticabili nei mesi da ottobre a febbraio a causa delle forti mareggiate e della nebbia.

La denominazione Curili, secondo una teoria popolare, deriva dal verbo russo kurit (курить), fumare, a seguito della visione dei vulcani fumanti apparsi a un antico viaggiatore.[14] In epoca sovietica si è voluto farla derivare dal termine ainu gur (o kur)[15] che significa persona.[14] In giapponese le Curili sono note come isole Chishima (千島列島, Chishima rettō, che significa "arcipelago delle mille isole").

Le isole meridionali furono visitate nel 1643 dall'olandese Maarten Gerritsz Vries (1589-1647); mentre nelle fonti russe le isole sono citate per la prima volta nel 1646, le prime informazioni dettagliate su di esse furono fornite dall'esploratore russo Vladimir Vasil'evič Atlasov nel 1697. Nel XVIII ed all'inizio del XIX secolo le isole Curili furono esplorate da Danila Jakovlevič Anciferov (Данила Яковлевич Анциферов), Ivan Petrovič Kozyrevskij (Иван Петрович Козыревский), Ivan Michajlovič Evreinov (Иван Михайлович Евреинов), Fëdor Fëdorovič Lužin (Федор Федорович Лужин), Martin Spanberg, Adam Johann von Krusenstern, Vasilij Michajlovič Golovnin (Василий Михайлович Головнин) ed Henry James Snow[16].

Le isole Curili sono state abitate dagli Ainu da tempo immemorabile, finché essi non vennero cacciati dalla parte settentrionale dell'arcipelago dai russi, giunti nel XIX secolo. Nel 1875 il Giappone ricevette dalla Russia l'arcipelago in cambio dell'isola di Sachalin. L'Unione Sovietica tornò a reclamare le Curili con la fine della seconda guerra mondiale in occasione del trattato di San Francisco[17].

Rivendicazione giapponese

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Lo stesso argomento in dettaglio: Disputa delle isole Curili.

Il Giappone rivendica da 70 anni le quattro isole meridionali che il governo di Tokyo chiama "i territori settentrionali"[17]. Anche se qualche progresso diplomatico si è verificato durante la presidenza di Vladimir Putin, la soluzione della disputa è ostacolata dal fatto che le quattro isole meridionali dell'arcipelago ospitano basi militari aeree e navali, queste ultime anche per i sottomarini nucleari russi.[18]

Nel settembre 1983, proprio in quest'area, l'aviazione sovietica abbatté un volo di linea sud-coreano, il volo KAL 007, finito fuori rotta, scambiandolo per un aereo spia statunitense.[19][20][21]

  1. ^ a b c d Curili, Isole, su treccani.it. URL consultato il 18 agosto 2019.
  2. ^ a b c d e (EN) Kuril Islands, su britannica.com. URL consultato il 18 agosto 2019.
  3. ^ Sull'isola di Atlasov.
  4. ^ a b Alaid, su volcano.si.edu. URL consultato il 18 agosto 2019.
  5. ^ a b (EN) Seismicity of the Earth 1900—2007, Kuril-Kamchatka Arc and Vicinity, su pubs.usgs.gov. URL consultato il 15 ottobre 2022.
  6. ^ (EN) Earthquake Event Information - 13 ottobre 1963, su ngdc.noaa.gov. URL consultato il 15 ottobre 2022.
  7. ^ (EN) Earthquake Event Information - 15 novembre 2006, su ngdc.noaa.gov. URL consultato il 15 ottobre 2022.
  8. ^ (EN) Active Volcanoes of the Kurile Islands: A Reference Guide for Aviation Users (PDF), su www3.alpa.org. URL consultato il 19 agosto 2019.
  9. ^ (EN) Volcanoes of the Kurile Islands, su volcano.oregonstate.edu. URL consultato il 19 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2018).
  10. ^ Chikurachki, su volcano.si.edu. URL consultato il 19 agosto 2019.
  11. ^ Ebeko, su volcano.si.edu. URL consultato il 19 agosto 2019.
  12. ^ Raikoke, su volcano.si.edu. URL consultato il 19 agosto 2019.
  13. ^ (EN) The Hokkaido government's views on the Northern Territories issue, su pref.hokkaido.lg.jp. URL consultato il 19 agosto 2019.
  14. ^ a b (EN) David Simon, A toponymic study on Russian geographic names of Sakhalin and the Kuril islands, su jstage.jst.go.jp. URL consultato il 18 agosto 2019.
  15. ^ John Batchelor,, An Ainu-English-Japanese dictionary (including a grammar of the Ainu language), Toronto, Tokyo Methodist Pub. House, 1905, p. 252.
  16. ^ Henry James Snow, Notes on the Kuril Islands, Londra, J. Murray, 1897.
  17. ^ a b A proposito di Isole Curili, propaganda giapponese e “pudore” di Stalin, su eurasia-rivista.org. URL consultato il 21 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  18. ^ Un'alleanza tra Giappone e Russia?, su occhidellaguerra.it, 1º settembre 2016. URL consultato il 2 settembre 2016.
  19. ^ L’abbattimento del volo Korean Air 007, su it.insideover.com.
  20. ^ 1 settembre 1983: il volo che rischiò di scatenare un conflitto atomico, su ilcorrieredellastoria.it.
  21. ^ La tragica, ed in parte oscura, fine del volo KAL-007 e il ‘mistero’ coreano, su storiaverita.org.

Voci correlate

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Altri progetti

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