Coordinate: 46°07′37″N 13°34′38″E

Stregna

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Stregna
comune
(IT) Stregna, (SL) Sriednje[1]
Stregna – Stemma
Stregna – Bandiera
Stregna – Veduta
Stregna – Veduta
La frazione di Varch
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoLuca Postregna (lista civica Stregna migliore) dal 25-5-2014
Territorio
Coordinate46°07′37″N 13°34′38″E
Altitudine404 m s.l.m.
Superficie19,69 km²
Abitanti306[2] (30-9-2021)
Densità15,54 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiCanale d'Isonzo (Kanal ob Soči) (SLO), Grimacco, Prepotto, San Leonardo
Altre informazioni
Cod. postale33040
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030111
Cod. catastaleI974
TargaUD
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona F, 3 244 GG[4]
Nome abitantistregnesi
PatronoConversione di san Paolo
Giorno festivo25 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Stregna
Stregna
Stregna – Mappa
Stregna – Mappa
Posizione del comune di Stregna nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Stregna (Srednje in sloveno standard[5][6], Sriednje in dialetto sloveno locale,[1] Stregne in friulano[7]) è un comune italiano di 306 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.

Geografia fisica

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La superficie del comune di Stregna è di 19,7 km² e si estende, a forma di ventaglio, dal monte Cum al confine con il comune di Prepotto, avendo ai lati il fiume Judrio (Idrija in sloveno) ed il torrente Erbezzo (Arbeč in sloveno).
L'altitudine varia dai 198 m s.l.m. del fondovalle, a Zamir, sino ai 912 m s.l.m. della cima del monte Cum. La frazione situata a quota più elevata è quella di Tribil di Sopra che si trova a 642 m s.l.m. ed è costruita sulla spianata del contrafforte posizionato a sud-ovest del monte Cum.[8] Le altre frazioni sono distribuite sulle pendici dei monti che si elevano dalle valli dell'Erbezzo e dello Judrio e sull'altopiano attraversato dalla strada panoramica che conduce al santuario di Castelmonte. L'altopiano, che offre un magnifico panorama sulla valli limitrofe, si mantiene ad una quota compresa tra i 600 ed i 670 m s.l.m. ed è utilizzato, in parte, per la coltivazione di granturco ed altri cereali, mentre nella zona delle planine, è tenuto a prati per la produzione del fieno e per il pascolo del bestiame di allevamento.
Tra i numerosi monti presenti in zona sono da ricordare, oltre al monte Cum già menzionato, il monte Santa Maria Maddalena (Sveta Lena in sloveno) alto 682 m s.l.m., il monte San Giovanni (Svet Ivan in sloveno) alto 702 m s.l.m. ed il monte Špik alto 690 m s.l.m..

Scorcio del sentiero 747

Il territorio comunale è attraversato dal Sentiero Italia identificato con il segnavia CAI numero 747 (Alta via delle Valli del Natisone), lungo il quale sono ancora visibili resti di fortificazioni e trincee costruite durante la prima guerra mondiale. Nella parte settentrionale del Comune si può percorrere il sentiero Ponte Clinaz - Clabuzzaro che inizia affiancando a 306 metri s.l.m. lo Judrio e, attraversando ricche foreste di faggi, giunge agli 802 metri s.l.m. dell'arrivo. Il territorio del Comune è solcato dal fiume Judrio (che fa da confine di Stato con la Slovenia) e dalla parte settentrionale del torrente Erbezzo, nonché dai vari torrentelli che li alimentano. Tra questi si segnalano il Bolica, il Pod Lašč e il rio Oblik, affluenti di sinistra dell'Erbezzo ed il Pod Riesuca, lo Za Oriehuje e il rio Ognjišče, affluenti di destra dello Judrio.

Le grotte e le cavità presenti non sono così numerose ed estese come quelle delle vicine vallate del Natisone e dell'Alberone.
Il catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia indica la presenza di 17 grotte e pozzi[9][10]:

Nr. catasto regionale Nr. catasto locale Nome principale
246 28/FR Grotta Velenizza
306 5/FR Voragine del Monte Cum
1466 608/FR Grotta di Drinuoza
2245 1030/FR Pozzo ad E di Altana
2534 1194/FR Grotta di Planino
2535 1195/FR Grotticella dietro il Calus
2536 1196/FR Pozzo di Presserie
2537 1197/FR Abisso di Varch
4591 2592/FR Pozzo presso la Grotta di Valenizza
5809 3144/FR Grotticella 1° a N di Ponte Clinaz
5810 3285/FR Grotticella 2° a N di Ponte Clinaz
6255 3608/FR Pozzetto 1° presso Tribil inferiore
6256 3609/FR Grotta a Melina
6420 3726/FR Grotticella presso Gnidovizza
6441 3738/FR Grotta Fortino presso Tribil inferiore
6537 3802/FR Grotta del Condor
7410 4466/FR Pozzo a SW di Tribil inferiore

La cavità più importante è la Grotta di Velenizza, ubicata nei pressi di Postregna, il cui ingresso si trova a quota 260 m s.l.m., poco distante dal ruscello Boruščak[11].

Origini del nome

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Il paese di Stregna viene menzionato per la prima volta nel 1242 "in villa de Striena" e, successivamente, nel 1250 "de Sdreina"; il toponimo si può far derivare dalla parola slovena srednji che significa "posto nel mezzo"[12].

Una panoramica del comune
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Friuli e Slavia friulana.

Non si ha conoscenza di rinvenimenti di reperti preistorici sul territorio comunale, anche per la mancanza assoluta di ricerche archeologiche effettuate nella zona.[13]
Nel secolo VII popolazioni slave entrarono in Italia, al seguito degli Avari, ed occuparono e colonizzarono le Valli del Natisone. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune, con i Longobardi, che dopo il 568 avevano occupato quasi tutta la penisola. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave.
In seguito, le terre del comune di Stregna, dal tempo del Patriarcato di Aquileia sino alla caduta della Repubblica di Venezia, fecero parte (con le contrade di Tribil di Sopra, Tribil di Sotto, Stregna ed Oblizza) della Banca di Merso, organizzazione che, assieme alla Banca di Antro, gestiva in modo autonomo l'amministrazione e la giustizia nell'area della Slavia friulana. Tali privilegi vennero concessi come riconoscenza dell'azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie locali all'uopo costituite.[14].
Dopo l'invasione delle truppe napoleoniche, la regione perse la sua autonomia e venne divisa in "Comuni", previa la soppressione delle organizzazioni territoriali esistenti.
Successivamente la Benečija (Slavia friulana) venne assegnata in amministrazione all'Austria (Congresso di Vienna). Infine nel 1866, a seguito della terza guerra d'indipendenza, dopo la pace di Vienna ed il plebiscito del Veneto del 1866, si staccò dai domini absburgici per passare sotto il Regno d'Italia sabaudo.

Le alture del comune sono ricordate anche per gli avvenimenti legati alla prima guerra mondiale. Sul monte Cum e sulle circostanti alture, che arrivano fin nei pressi di Cividale, passava infatti l'estrema linea difensiva approntata dalla 2ª Armata per impedire l'avanzata del nemico nella pianura friulana in caso di ritirata delle truppe combattenti nelle linee avanzate. Sulla dorsale tra le valli dello Judrio e dell'Erbezzo venne realizzata una strada militare che, partendo da Castelmonte, arrivava fino al passo Solarie. Ai suoi fianchi furono costruite trincee e spiazzi con alcune baracche e furono scavate delle caverne con funzione di ricovero e collegamento. Tra queste grotte si ricorda quella di Fortino, situata nei pressi di Tribil di Sotto, che è una cavità naturale adattata dai militari per renderla idonea ad ospitare una postazione di mitragliatrici e le cui feritoie, in cemento armato, sono tuttora visibili.[15] Detta strada militare venne ripetutamente bersagliata dalle cannonate nemiche a partire dai primi giorni del 1916.
La mattina del 24 ottobre 1917, con l'inizio della battaglia di Caporetto, anche il territorio comunale venne interessato dai bombardamenti che provocarono ingenti danni e perdite di vite umane sia militari che civili. La successiva invasione delle Valli da parte del nemico provocò gravi sofferenze a tutta la popolazione locale.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 23 marzo 1954.[16]

Stemma

«D'argento, alla banda ondata di azzurro, passante dietro la chioma di un castagno, al naturale, fruttato d'oro, di sette pezzi posti in fascia 4-3, nodrito su di un monte di verde, al bue al naturale, fermo contro il fusto del castagno.»

Gonfalone

«Drappo d'azzurro al palo di bianco, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma comunale con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Stregna.»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Nella zona dell'abitato di Tribil di Sotto si possono ammirare esempi delle case a ballatoio tipiche dell'architettura spontanea delle Valli del Natisone e, nei pressi dei campi e dei prati, gli edifici caratteristici della locale architettura rurale quali il kazon (stalla/fienile), il senik (fienile) ed il kozolec (essiccatoio dei prodotti agricoli/ricovero degli attrezzi di lavoro). In particolare nel centro dell'abitato sono di notevole interesse alcuni edifici a corte realizzati nel XVIII secolo utilizzando pietra scavata nelle cave locali e recentemente restaurati; essi presentano la caratteristica di avere le scale esterne in pietra, un grande ballatoio coperto dallo spiovente del tetto con parapetto in legno lavorato e rastrelliere adoperate come essiccatoio dei cereali coltivati dalle famiglie residenti. Nei pressi delle planine è ubicato un edificio, di grande importanza architettonica, costruito nel XVII secolo ed adibito, all'origine, ad uso agricolo.

Architetture religiose

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Evoluzione demografica

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Segnaletica bilingue a Postregna (Podsriednje)

Abitanti censiti[18]

Lingua e dialetti

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Il censimento del 1971 riscontrava che il 72,3% della popolazione del comune si dichiarava appartenente alla minoranza linguistica slovena.
Nel comune, accanto alla lingua italiana, è ufficialmente tutelata la lingua slovena[19].

  • Associazione Fondiaria Valle dell'Erbezzo
  • Centro "Finestra sul mondo slavo - Okno", sorto per dare la possibilità di avere un contatto con la cultura slava[20];
  • Coro Tre Valli
  • Giacche Verdi, volontari a cavallo per la protezione ambientale e civile[21]
  • Gruppo Alpini Stregna
  • Reparto Storico Fiamme Verdi
  • Riserva di Caccia
  • Polisportiva di Tribil Superiore;
  • Pro Loco Stregna
  • Squadra Protezione Civile.
Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina friulana.
  • A maggio - giugno: "Stregna in primavera", serie di manifestazioni e concerti che si concludono il 23 giugno con il kries Svetega Ivana;
  • La notte del 23 giugno: a Tribil Superiore (Gorenji Tarbij),avviene l'accensione del kries (falò di San Giovanni) per festeggiare il solstizio d'estate[22];
  • A ferragosto: a Cernetig festa religiosa della Rožinca con processione dell'immagine della Madonna lungo le vie del paese;
  • La prima decina di settembre: "Promenade", serie di sei concerti tenuti in sei chiese diverse;
  • Ad ottobre: "I sapori della terra di castagne", serate a tema proposte dai ristoranti del comune;
  • La terza domenica di ottobre: tradizionale festa religiosa paesana (senjam) denominata "Burnjak" , festa delle castagne[23].

Geografia antropica

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Cernetig (Černeče), Clinaz (Klinac), Dughe (Duge), Gnidovizza (Gnjiduca), Oblizza (Oblica), Podgora (Podgora), Polizza (Polica), Postregna (Podsriednje), Presserie (Preserje), Raune (Raune), Saligoi (Šalguje), Tribil Inferiore (Dolenji Tarbij), Tribil Superiore (Gorenji Tarbij), Varch (Varh) e Zamir (Zamir).

Baiar (Bajar), Cobilza (Kobilca), Melina (Melina), Ponte Clinaz (Klinški Malin) e Urataca[24]

Nel capoluogo di Stregna è ubicato un ristorante che propone piatti tipici della Slavia friulana, apprezzato anche fuori dall'ambito regionale.[25][26][27][28]

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Crisetig Augusto Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1995 Qualizza Renata Democrazia Cristiana Sindaco
1995 1999 Garbaz Claudio Lista civica Sindaco
1999 2004 Garbaz Claudio Lista civica Sindaco
2004 2009 Garbaz Claudio Lista civica Sindaco
2009 2014 Veneto Mauro Lista civica Sindaco
2014 in carica Postregna Luca Lista civica Sindaco

Dati del Ministero dell'Interno[29].

Altre informazioni amministrative

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Il comune, dopo la soppressione della Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio[30], fa parte della Unione Territoriale Intercomunale (UTI) del Natisone.[31].
Dal 1º gennaio 2021, a seguito della soppressione delle UTI, è entrato a far parte della Comunità montana Natisone e Torre[32]

  1. ^ a b Verifica del grado di attuazione delle disposizioni ai sensi dell’art. 10 della Legge di tutela n. 38/2001 in materia di insegne pubbliche e toponomastica (PDF), su consiglio.regione.fvg.it.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ D.P.R. 12 settembre 2007 (PDF), su minoranzelinguistiche.provincia.tn.it, Regione Friuli Venezia Giulia. URL consultato il 28 febbraio 2016.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 639, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Dizionario toponomastico fiul.net, su friul.net. URL consultato il 30 novembre 2011.
  8. ^ Olinto Marinelli, Guida delle Prealpi Giulie, Società Alpina Friulana, Udine, 1912
  9. ^ Catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia, su catastogrotte.fvg.it. URL consultato il 31 dicembre 2012.
  10. ^ Commissione E. Beogan - Catasto storico, su catastogrotte.it. URL consultato il 31 ottobre 2017.
  11. ^ Grotta Velenizza, su catastogrotte.it. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  12. ^ AA. VV., Dizionario di toponimastica-Storia e significato dei nomi geografica italiani, Torino, UTET editore, 1990, p. 639.
  13. ^ AA.VV., Valli del Natisone Nediške Doline-Ambiente, cultura materiale, arte, tradizioni popolari, lingua, storia, Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 2002.
  14. ^ Carlo Podrecca, La Slavia Italiana, Fulvio Giovanni editore in Cividale, 1884
  15. ^ Grotta Fortino presso Tribil inferiore, su catastogrotte.it. URL consultato il 1º gennaio 2013.
  16. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Stregna, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 27 settembre 2024.
  17. ^ Sito ufficiale del comune di Stregna
  18. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  19. ^ DPR 12/09/2007 - Comuni slovenofoni del Friuli-Venezia Archiviato l'11 novembre 2011 in Internet Archive..
  20. ^ Finestra sul mondo slavo - Centro internazionale per la ricerca storico culturale, su finestrasulmondoslavo.it. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  21. ^ giaccheverdi.it, http://www.giaccheverdi.it/. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  22. ^ Comune di Stregna, KRIES SV. IVANA / FALÒ DI SAN GIOVANNI, su comune.stregna.ud.it. URL consultato il 2 marzo 2014.
  23. ^ Burnjak festa delle castagne, su turismofvg.it. URL consultato il 12 aprile 2018.
  24. ^ Comune di Stregna - Statuto.
  25. ^ La guida Michelin, Italia 2010, Michelin Travel Publications, 2010, ISBN 978-2-06-714511-5
  26. ^ Gambero Rosso, Ristoranti d'Italia 2011, ISBN 978-88-89711-81-1
  27. ^ Osterie d'Italia 2011, Slow Food editore, ISBN 978-88-8499-213-0
  28. ^ Carlo Cambi, Il mangiarozzo 2010, Newton Compton editori, 2009, ISBN 978-88-541-1558-3
  29. ^ Amministratori - Dati storici, su amministratori.interno.it. URL consultato il 7 luglio 2013.
  30. ^ Comunità montana del Torre, Natisone e Collio, su cm-torrenatisonecollio.it. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2017).
  31. ^ Unione Territoriale Intercomunale del Natisone, su natisone.utifvg.it. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
  32. ^ Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale, su consiglio.regione.fvg.it. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  • Olinto Marinelli, Guida delle Prealpi Giulie, Società Alpina Friulana, Udine, 1912 (Riedizione a cura della sottosezione "Val Natisone" del Club Alpino Italiano, Atesa Editrice, San Pietro al Natisone, 1977);
  • Roberto Dapit, La Slavia Friulana, Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 1995;
  • Antonio Qualizza, Se smisleš, raccolta di filastrocche e canti tradizionali della cultura slovena della popolazione locale, Comune di Stregna;
  • Fabio Bonini, Due Mondi - Dva Sveta, indagine sulla condizione della popolazione anziana dei comuni di Stregna, Prepotto e Canale d'Isonzo realizzata nell'ambito dell'omonimo progetto INTEREGG ITA-SLO, Comuni di Stregna, Prepotto e Kanal ob Soči;
  • AA.VV., Valli del Natisone - Nediške Doline - Ambiente, cultura materiale, tradizioni popolari, lingua, storia, Cooperativa Lipa Editrice, San Pietro al Natisone, 2000 - A cura dei Comuni di Drenchia, Grimacco, Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna e Stregna.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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