Coordinate: 45°36′27.41″N 7°41′10.96″E

Pontboset

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Pontboset
comune
(IT) Comune di Pontboset
(FR) Commune de Pontboset
Pontboset – Stemma
Pontboset – Bandiera
Pontboset – Veduta
Pontboset – Veduta
Panorama del capoluogo.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
SindacoPaolo Chanoux (lista civica Bien faire et laisser dire) dal 10-5-2015
Lingue ufficialiFrancese, italiano
Territorio
Coordinate45°36′27.41″N 7°41′10.96″E
Altitudine780 m s.l.m.
Superficie33,56 km²
Abitanti174[1] (31-12-2020)
Densità5,18 ab./km²
FrazioniPont-Bozet (chef-lieu), La Place, Frassiney, Savin, Trambésère, Pialemont, Piolly, Vareisaz, Terrisse, Valvieille, Frontière, Écreux, Crest dessous, Crest dessus, Percellette, Folliettaz, Délivret, Fournier, La Bourney, Barmelle, Barmacrepaz, Châteigne
Comuni confinantiArnad, Champorcher, Donnas, Hône, Issogne, Traversella (TO), Valchiusa (TO)
Altre informazioni
Cod. postale11020
Prefisso0125
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007050
Cod. catastaleG545
TargaAO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 402 GG[3]
Nome abitanti(FR) Pontbosards
Patronosan Grato
Giorno festivo7 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pontboset
Pontboset
Pontboset – Mappa
Pontboset – Mappa
Posizione del comune di Pontboset all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Pontboset (pron. /pɔ̃bozɛ/) è un comune italiano di 174 abitanti della valle di Champorcher, valle laterale della Valle d'Aosta.

Geografia fisica

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Durante il medioevo il paese apparteneva alla nobile famiglia di Bard. Successivamente, il territorio comunale fu smembrato tra i Savoia e la famiglia che già dominava Pont-Saint-Martin.

Il ponte con doppia arcata sul torrente Ayasse

Sotto il dominio del conte Nicole de Bard, nel XVII secolo, il paese fu interessato da importanti trasformazioni sia dal punto di vista architettonico che da quello economico: in località Fabrique sorse un'importante fonderia, detta la "fabbrica dei chiodi", e vennero costruiti i suggestivi ponti di pietra tutt'oggi presenti sul torrente Ayasse. Nel 1682 Pontboset fu quindi infeudato ai nobili Freydoz.

In epoca fascista, il toponimo fu italianizzato in Pianboseto, dal 1939[5] al 1946[6]. È curioso notare che il prefisso pian- (= "piano", "pianoro") non traduce l'originale francese pont- (= "ponte").

Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Giunta Regionale del 26 settembre 2007.[7]

«Partito: d'azzurro seminato di crocette potenziate, fitte in punta, d'oro; e d'argento a tre tortelli di rosso; al ponte in fascia attraversante sulla partitura, d'oro, murato di nero; al capo sul tutto di rosso, caricato di una croce d'argento. Ornamenti esteriori da Comune. Nastro partito con i colori dello Stato e della Regione.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e d'azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture civili

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  • Il paese, di impianto medievale, si trova aggrappato in posizione suggestiva a picco sopra all'Ayasse, e conserva al suo interno alcuni esempi di architettura alpina valdostana: granges, rascard e fontanelle di pietra. Il torrente viene scavalcato da una serie di ponti in pietra del XVII secolo che collegano il capoluogo Ville alle altre frazioni
  • In località Fabrique si trovano i resti della "fabbrica dei chiodi"
  • Nella piazzetta del municipio si trova anche l'Ostello Lou créton di lui (in patois pontbosard, "la cresta del lupo") nell'edificio seicentesco che ospitava l'antica parrocchia, oggi restaurato.

Architetture religiose

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  • Chiesa parrocchiale dedicata a San Grato, al centro del paese
  • Cappella del Gom, all'inizio del paese, del 1727
  • Santuario di Retempio

Aree naturali

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Evoluzione demografica

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Lo spopolamento di questo Comune ha portato in cento anni dal 1911 ad una perdita del 75% della popolazione residente.

Abitanti censiti[8]

Lingue e dialetti

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Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano. Inoltre, in virtù della vicinanza geografica e dei rapporti storici con il Canavese, la popolazione locale parla anche il piemontese.

Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, tra i quali collari per il bestiame.[9]

Amministrazione

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Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Mont-Rose e della Communauté des 4 communes (insieme a Fontainemore, Lillianes e Perloz).

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 giugno 1985 1º giugno 1990 Sergio Bordet adp Sindaco [10]
1º giugno 1990 29 maggio 1995 Sergio Bordet adp Sindaco [10]
12 giugno 1995 8 maggio 2000 Sergio Bordet uv Sindaco [10]
8 maggio 2000 9 maggio 2005 Ilo Claudio Chanoux lista civica Sindaco [10]
9 maggio 2005 24 maggio 2010 Ilo Claudio Chanoux lista civica Sindaco [10]
24 maggio 2010 11 maggio 2015 Ilo Claudio Chanoux lista civica Sindaco [10]
10 maggio 2015 in carica Paolo Chanoux lista civica Bien faire et laisser dire Sindaco [10]

Oltre alle palestre di arrampicata, nel territorio comunale della Valle di Champorcher si possono fare numerose escursioni di varia difficoltà durante la stagione calda, mentre la stazione invernale offre possibilità di fare sci di fondo e sci alpinismo.

Da Pontboset parte la gara di skyrunning "Pontboset Skyrace".

Galleria d'immagini

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  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
  5. ^ Regio Decreto 22 luglio 1939, n. 1442
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 507, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Decreto 26 settembre 2007, n. 421. Concessione di stemma e gonfalone – Comune di Pontboset (PDF).
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 3.
  10. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/
  • Luca Pitet, Fausta Baudin, Raimondo Martinet, Claudine Remacle, Omar Borettaz, Roberta Bordon, Pontboset: il territorio, la sua storia, la sua gente, Quart: Musumeci, 2005
  • Fausta Baudin, La séparation des deux communautés et ses conséquences sur leurs archives: le cas de Champorcher et de Pontboset (Vallée d'Aoste - Italie), in Arbido, 19, fasc. 5, 2004, pp 16–18
  • AA. VV., Una storia... una vita: Don Germano Bois: per sessant'anni parroco a Pontboset, Aosta: Tipografia valdostana, 2001
  • Danilo Marco, Claudine Remacle, Osservare, conoscere, conservare: appunti per il recupero dell'architettura tradizionale nei comuni di Perloz e Pontboset, Quart: Musumeci, 2005
  • Tito Sacchet, Arrampicare a Hône, Bard e Pontboset, Biella: ElleEsse, 2006

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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