cambiare (vai alla coniugazione)

  1. effettuare una sostituzione, o scambio, tra due diversi elementi; rimuovere un elemento e sceglierne un altro al suo posto
  2. (in particolare) riferito ad oggetti, rimuoverne uno per utilizzarne un altro, simile, al suo posto
  3. (in particolare) riferito a persona, tagliare tutti i rapporti (personali, economici etc.) con qualcuno, scegliendo un persona diversa in sua vece
  4. (in particolare) riferito a luogo, allontanarsi da quello in cui prima ci si trovava e spostarsi in uno diverso
  5. alterare le caratteristiche di un qualcosa; rendere qualcosa diverso da ciò che era prima
  6. (economia) versare denaro (solitamente in appositi istituti, o banche) per riceverne, in cambio, un corrispettivo di pari valore ma in diversa valuta o taglio

cambiare (vai alla coniugazione) ausiliare essere

  1. diventare diverso da ciò che si era prima; subire una modifica alle proprie caratteristiche (siano esse esteriori, intrinseche, morali eccetera)
cam | bià | re

IPA: /kamˈbjare/

dal latino tardo cambiare, infinito presente attivo di cambio (divenuto verbo regolare di prima coniugazione nel latino medievale, rimpiazzando il più antico cambio, cambire, verbo difettivo di quarta coniugazione), a sua volta di probabile origine celtica (gallica); anche se è possibile una correlazione con il greco antico σκαμβός (skambós), "piegato, curvo"

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«Tutti pensano a cambiare l'umanità, e nessuno pensa a cambiare sé esso »


  • cambiare registro, mutare registro : cambiare il proprio comportamento
  • cambiare aria: scappare via
  • cambiare le carte in tavola: ritrattare ci che si è detto precedentemente
  • tanto per cambiare: quando qualcosa si ripete indefessamente
  • scusi, ha da cambiare?: formula standard per chiedere, generalmente, di ricevere contanti in cambio di banconote (o viceversa)
transitivo; effettuare una sostituzione tra due elementi, rimpiazzandone uno con un altro
transitivo; alterare le caratteristiche di qualcosa rendendolo diverso da ciò che era
transitivo; versare denaro per riceverne pari valore in altra valuta o taglio
intransitivo; diventare diverso da ciò che si era, modificare le proprie caratteristiche